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Questa mattina 5 compagni del CSA Dordoni (tra i quali lo stesso Emilio) sono stati tratti agli arresti domiciliari e 2 condotti in arresto al carcere 'Ca del Ferro' per i fatti relativi all'aggressione fascista al CSA Dordoni del 18 Gennaio 2015 che aveva lasicato Emilio in fin di vita.

Le accuse sono di rissa aggravata e le misure repressive sono giustificate con la possibilità di reiterare il reato, con l'aggiunta per i compagni in carcere di pericolosità sociale.

Viene detto esplicitamente che le misure cautelari sono funzionali ad impedire la partecipazione dei compagni alle manifestazioni del 25 Aprile a Cremona e del 1 Maggio a Milano.

Are, Alberto, Emilio, Gian, Roma, Jonny, Pippo liberi subito!

L'Antifascismo non si arresta!

(Seguiranno aggiornamenti)

Parlare di antifascismo è la doverosa memoria di un percorso
caratterizzato dall'azione diretta che fa storicamente parte
dell'identità del movimento.

Fare antifascismo è combattere un nemico profondamente radicato nella
nostra società nulla mutando nel tempo della propria indole prepotente
e violenta.

A Cremona ne abbiamo avuto prova il 18 gennaio con il pestaggio di
Emilio e l'aggressione al CSA Dordoni. La manifestazione nazionale di
risposta e la modalità di conflitto che il movimento ha portato in
piazza il 24 gennaio, sono stati la giusta rivendicazione dell'aspetto
militante dell'antifascismo che ne è l'espressione più efficace oggi
come sempre.

La notte di lunedì 30 marzo con l'arresto dei compagni per i fatti del
24 gennaio abbiamo visto la reazione dello stato,  che investe sempre
più energie per dotarsi di strumenti finalizzati alla dura repressione
di momenti di lotta conflittuali come quelli di Cremona.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli arrestati. Il nostro
sostegno va anche a tutti i compagni che erano in piazza a Cremona, ai
quali lo stato sta cominciando oggi a dare risposta.

Con l'avvicinarsi del 25 aprile questi fatti offrono uno spunto
per la riflessione sulle pratiche dell'antifascismo e su come portarlo
efficacemente nei diversi contesti.

F.O.A. BOCCACCIO MONZA
CORDA TESA MONZA

Ieri, la polizia di Cremona, ha arrestato due ragazzi contestando la pesantissima accusa di devastazione e saccheggio per la manifestazione antifascista del 24 Gennaio a Cremona.

Nella giornata di oggi Tide e Sbob sono stati portati nel carcere di Cremona e giovedì mattina il Gip si pronuncerà sulla convalida dell'arresto.

L'accusa di devastazione e saccheggio emerge ancora per criminalizzare momenti di ribellione, come successo nel 2001 a Genova e a Roma per la rivolta del 15 Ottobre 2011.

Si cerca di reprimere una manifestazione antifascista e quello che è successo attraverso la solita formula di “devastazione e saccheggio” proveniente dal Codice Rocco, legislazione fascista.

Questo è uno dei tanti attacchi repressivi avvenuti nell'ultimo periodo nella città di Cremona e non solo.

Chi devasta e saccheggia le nostre vite è lo Stato in tutte le sue forme.

Chi si rivolta non è mai solo.

Tide e Sbob liberi!
Libere/i tutte/i!

Amici e compagni

Per scrivere ai prigionieri:

Mattia Croce- Via Palosca 2- 26100 Cremona (CR)

Aioub Babassi- Via Palosca 2- 26100 Cremona (CR)