Parlare di antifascismo è la doverosa memoria di un percorso
caratterizzato dall'azione diretta che fa storicamente parte
dell'identità del movimento.
Fare antifascismo è combattere un nemico profondamente radicato nella
nostra società nulla mutando nel tempo della propria indole prepotente
e violenta.
A Cremona ne abbiamo avuto prova il 18 gennaio con il pestaggio di
Emilio e l'aggressione al CSA Dordoni. La manifestazione nazionale di
risposta e la modalità di conflitto che il movimento ha portato in
piazza il 24 gennaio, sono stati la giusta rivendicazione dell'aspetto
militante dell'antifascismo che ne è l'espressione più efficace oggi
come sempre.
La notte di lunedì 30 marzo con l'arresto dei compagni per i fatti del
24 gennaio abbiamo visto la reazione dello stato, che investe sempre
più energie per dotarsi di strumenti finalizzati alla dura repressione
di momenti di lotta conflittuali come quelli di Cremona.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli arrestati. Il nostro
sostegno va anche a tutti i compagni che erano in piazza a Cremona, ai
quali lo stato sta cominciando oggi a dare risposta.
Con l'avvicinarsi del 25 aprile questi fatti offrono uno spunto
per la riflessione sulle pratiche dell'antifascismo e su come portarlo
efficacemente nei diversi contesti.
F.O.A. BOCCACCIO MONZA
CORDA TESA MONZA