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“‬Per non sopportare il pericolo,‭ ‬gli uomini si gettano a certa morte‭”‬
[Carlo Michelstaedter‭]

La sera del‭ ‬12‭ ‬dicembre‭ ‬2014,‭ ‬come preannunciato,‭ ‬una trentina di fascisti si sono ritrovati in un presidio a Formigine‭ (‬MO‭) ‬chiamato da Forza Nuova,‭ ‬di fronte all'hotel in cui sono‭ “‬ospitati‭”‬ circa‭ ‬26‭ ‬profughi,‭ ‬in base al piano di gestione dell'immigrazione amministrato da Stato-Regione-Questura:‭ ‬le stesse autorità,‭ ‬dunque,‭ ‬sbattono in mezzo al nulla un gruppo di persone,‭ ‬e poi autorizzano un presidio fascista nello stesso luogo.
Antifascisti autorizzati presenti:‭ ‬una quindicina circa di persone radunate da ANPI-CGIL-SEL-PD in formale dimostrazione di dissenso a‭ ‬300‭ ‬metri da fasci e migranti.‭ ‬Antifascisti altri:‭ ‬circa‭ ‬4‭ ‬persone che calavano uno striscione antifascista dalle finestre di un'abitazione privata.
Ultimi componenti del teatrino:‭ ‬gli sbirri‭ ‬– con‭ ‬presenza in forze della DIGOS di Modena‭ ‬– che si gettavano contro un gruppo di antifascisti auto-organizzati.‭ ‬Due di quest'ultimi venivano arrestati,‭ ‬portati in questura e successivamente in carcere per tre giorni e tre notti,‭ ‬e rilasciati con obbligo di‭ ‬dimora e rientro‭ ‬notturno,‭ ‬mentre fuori altri compagni non facevano mancare la solidarietà.
Ma alle autorità non è bastato arrestare l'antifascismo in strada:‭ ‬l'accanimento continua con il procuratore capo di Modena Vito Zincani,‭ ‬il quale poche ore prima di andare in pensione ed essere sostituito da Lucia Musti,‭ ‬dichiara che preferisce la pacificazione in un contesto sociale impoverito e in crisi.
Ma è proprio in questo contesto,‭ ‬di pacificazione più che mai di facciata,‭ ‬che fascisti e razzisti scorazzano indisturbati e cercano di‭ “‬alzare il tiro‭”‬,‭ ‬come si è visto e si continua a vedere in numerose occasioni:‭ ‬dai fatti di Tor Sapienza del‭ ‬12‭ ‬novembre fino a quelli incanalati da movimenti e partiti,‭ ‬come la‭ “‬visita‭”‬ di Salvini a Bologna.‭ ‬Il capro espiatorio verso cui viene indirizzata la frustrazione per le misere condizioni di vita è,‭ ‬tanto per cambiare,‭ ‬chi viene individuato come‭ “‬diverso‭”‬ in base a colori di pelle e/o provenienza geografica,‭ ‬chi viene individuato come indifeso e già in difficoltà,‭ ‬quindi‭ ‬codardamente facile da colpire,‭ ‬piuttosto che rivolgere la rabbia verso chi effettivamente provoca queste condizioni di vita.‭ ‬E le istituzioni intanto reprimono e processano l'antifascismo,‭ ‬come già nel caso di Teo,‭ ‬antifascista arrestato a Bologna nel corso‭ ‬del corteo del‭ ‬18‭ ‬ottobre contro la presenza di Forza Nuova in piazza,‭ ‬con tanto di ospite Roberto Fiore.‭ ‬Ora Teo sta scontando‭ ‬8‭ ‬mesi di domiciliari,‭ ‬dopo essere stato arrestato nel corso degli scontri tra manifestanti antifascisti e sbirri schierati in difesa dei fascisti‭; ‬poiché oggi come ieri,‭ ‬istituzioni e fascismi si trovano fianco a fianco nel chiudere a morsa i migranti e nel combattere l‭’‬antifascismo di fatto.
Così,‭ ‬l‭'‬8‭ ‬gennaio‭ ‬2015‭ ‬si terrà il processo per direttissima ai due antifascisti,‭ ‬per i fatti di Formigine.‭ ‬Verrà di nuovo processato l'antifascismo,‭ ‬anzi,‭ ‬secondo le stesse parole di Vito Zincani,‭ ‬si vorrebbe trattare di‭ '‬un monito‭'‬...‭ ‬sì,‭ ‬ma all'antifascismo‭! ‬Ecco,‭ ‬come un eterno ritorno,‭ ‬l‭’‬agognato‭ “‬monito‭”‬,‭ ‬ovvero punire alcuni per spaventare tutti coloro che decidono nelle proprie vite di mettersi di traverso ai progetti di razzismo,‭ ‬devastazione e morte di questo sistema:‭ ‬come è successo e succede nella repressione e nelle sentenze contro i No Tav,‭ ‬per i fatti del G8‭ ‬di Genova o per quelli del‭ ‬15‭ ‬ottobre di Roma‭ ‬2011,‭ ‬o come le richieste di Sorveglianza Speciale per alcuni compagni di Torino già incarcerati per la lotta contro gli sfratti.‭ ‬Il‭ “‬monito‭" ‬cade oggi sulla testa di due nostri compagni,‭ ‬ma l‭’‬obiettivo è quello di colpire tutti.
Facciamone invece un'altra occasione per dimostrare la nostra solidarietà ai/lle compagni/e antifasciste sotto processo,‭ ‬per smascherare fascismi e razzismi sotto qualsiasi forma e i loro complici,‭ ‬per ribadire il nostro antifascismo che non si nasconde dietro inutili formalismi e istituzioni.

Ci vediamo‭…

l‭'‬8‭ ‬gennaio‭ ‬2015‭ ‬a Modena‭ ‬-‭ ‬alle‭ ‬9.30,‭ ‬davanti al tribunale in Corso Canalgrande

[Alcuni/e anarchici/che antifascisti/e‏]

Riceviamo e diffondiamo:

Martedì 23 dicembre, intorno alle 11 del mattino, la digos di Bologna è stata sguinzagliata nelle case di quattro compagne e compagni alla ricerca di armi ed esplosivi (art. 41 tulps), in seguito all'incendio di cavi sulla linea dell'alta velocità Bologna-Milano avvenuto poche ore prima alle porte di Bologna.

Le perquisizioni si sono svolte abbastanza velocemente e non hanno portato ad alcun risultato. Evidentemente una sorta di rito da dover compiere in seguito agli strilli di Lupi che subito ha parlato di terrorismo. Far vedere che la polizia c'è e la polizia fa.

Tutto il nostro disgusto per chi continua a infilare il naso nelle nostre case.

Tutta la nostra solidarietà a Chiara, Claudio, Mattia e Nicco, finalmente fuori dal carcere seppur ancora ai domiciliari e a Graziano, Francesco e Lucio ancora in carcere per il sabotaggio al cantiere tav del 13 maggio 2013.

Tutti liberi!

Anarchiche e anarchici perquisiti

E nel frattempo Francesco e Graziano, arrestati a luglio assieme a Lucio per gli stessi fatti dei quattro condannati oggi, sono stati trasferiti nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Ferrara. Il trasferimento è una conseguenza diretta dell’accusa di “attentato con finalità di terrorismo” che la Procura di Torino ha mosso loro una settimana fa. Il nuovo recapito è quindi:
Graziano Mazzarelli
Francesco Sala
c/o C.C. via dell’Arginone, 327 - 44100 Ferrara

Quello di Lucio rimane, per ora, lo stesso:
Lucio Alberti
c/o C.C. via Cassano Magnago 102 - 21052 Busto Arsizio (Varese)

da: Macerie

Dopo due ore di riunione in camera di consiglio, la Corte d’Assise del Tribunale di Torino ha condannato Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò a 3 anni e 6 mesi ciascuno, riconoscendoli colpevoli di aver sabotato il cantiere dell’Alta Velocità, ma assolvendoli dall’accusa principale, quella di attentato terroristico, per la quale la Procura aveva chiesto una pena di 9 anni e mezzo.

L’appuntamento ora è alle 17.30 di oggi nella piazza del mercato di Bussoleno per una prima risposta alla sentenza.

Ascolta l’intervista dall’aula bunker di un compagno al telefono con Radio Blackout 105.250, oppure scarica il file mp3.

macerie @ Dicembre 17, 2014