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Due incontri a partire da “Contro lo scientismo” in questo fine settimana

SABATO 17 OTTOBRE ALLE 16.00 IN PIAZZA SANTA CATERINA A PISA

DISCUSSIONE A PARTIRE DAL LIBRO

 “CONTRO LO SCIENTISMO”

di Pierre Thuillier (S-edizioni)

A SEGUIRE CENA BENEFIT AL GARAGE ANARCHICO

In caso di maltempo l’intera iniziativa si terrà al Garage Anarchico, chiassetto S. Ubaldesca (zona S. Martino)

“Sapere è potere” F. Bacone

Il fondamento che si cela dietro questa frase, espressa da uno dei padri della scienza moderna, sembra abbastanza chiaro da non necessitare di alcuna spiegazione.

Eppure in molti tendono a considerare la scienza e la tecnica come due dimensioni distinte, se la tecnica è imprescindibilmente legata alle sue funzionalità e quindi si forgia al solo scopo di piegare la natura al suo utilizzo, la scienza viene ancora considerata da molti come una romantica ricerca del sapere fine a se stesso. Ciò che non è mai stata. Scienza e tecnica sono inscindibili. Se l’una si realizza grazie alle scoperte della prima, l’altra necessita di uno scopo che la orienti verso un fine pratico ed è strettamente legata alle condizioni materiali e culturali dell’epoca in cui si sviluppa. Il metodo scientifico si fonda già dalla sua invenzione sulla sintesi dell’esperienza in parametri misurabili, riducendola ai suoi meri aspetti quantitativi.

Che la scienza è potere diviene particolarmente vero quando essa, come soprattutto in tempi odierni, diviene l’unica dispensatrice ufficiale di verità. Se dio non è mai morto, è perché ha solo cambiato aspetto. Chi oggi potrebbe smentire le sentenze di uno dei qualsiasi esperti in camice bianco? Basta anche solo mettere in dubbio il pensiero unico della scienza di stato per essere tacciati di essere ignoranti, complottisti, irresponsabili… E chi sarebbero i responsabili?

Coloro che da bravi credenti a testa bassa si coprono il volto, purificano le proprie mani con un disinfettante, riducono al niente i propri contatti fisici, sempre pronti a puntare il dito verso chi non si adegua alle norme?

Coloro che all’interno delle mura di università come il Sant’Anna producono il sapere necessario all’evoluzione delle tecniche usate in ambito militare?

Coloro che nei laboratori sacrificano animali in nome del culto del progresso?

Ebbene sì essi sono i responsabili. Responsabili di sostenere un esistente fondato sul dominio e la distruzione dell’ambiente naturale; responsabili di ridurre le relazioni umane a freddi comportamenti meccanici; responsabili della morte e tortura di milioni di persone dall’altra parte del mondo e di milioni di animali in quella parte di questo mondo che viene tenuta sistematicamente nascosta.

E noi sì, siamo irresponsabili perché ancora non ci pieghiamo di fronte alla verità impartitaci da qualcun altro, siamo irresponsabili perché contrastiamo il potere in tutte le sue forme, siamo irresponsabili perché amiamo il lato selvaggio della vita, amiamo la bellezza della natura e l’irriducibile espressività indefinita della poesia.

Alcuni irresponsabili

“In partenza, vi era il mondo della vita, nel senso banale e ingenuo che i non-scienziati danno all’espressione. Un mondo a volte allegro a volte triste, in cui gli uomini provano dei sentimenti e delle emozioni, dove cercano la loro strada, amano, lottano, ecc. Poi arriva la “scienza”, neutrale e oggettiva: non restano che atomi, ancora atomi, soltanto atomi. Ed esperti di atomi, che ci insegnano, sempre neutrali e oggettivi, che noi dobbiamo vivere “scientificamente”; vale a dire come dei conglomerati di atomi, come dei grossi edifici molecolari di cui sono i soli a conoscere la vera natura. Curiosamente i nuovi maestri spirituali ci fanno tornare alla vecchia affermazione biblica: l’uomo è polvere e tornerà polvere…” P. Thuillier