Categoria: Informazione
Antifascisti fuori dal carcere
Ieri sera Filippo e Gianmarco, arrestati il 20 ottobre scorso per la rivolta del 24 gennaio, sono stati messi ai domiciliari, uscendo dalle carceri di Cremona e Palermo.
Una buona notizia, ma che non basta. Li vogliamo liberi nelle strade senza dimenticare che questo vale anche per Kuljit, l'altro ragazzo arrestato già ai domiciliari dalla settimana scorsa.
Il prossimo appuntamento è per giovedì 12 Novembre alle ore 11, 30 per questo momento di solidarietà:
Il mondo è la casa di chi non ne ha una – Verso il processo contro alcuni antifascisti
Questo è un pieghevole distribuito in questi giorni a Cremona contro frontiere e fascisti, in solidarietà con migranti in lotta e antifascisti sotto processo.
Qui lo puoi scaricare e diffondere:
Il mondo è la casa di chi una non ne ha [pdf - 168 Kb]
Testo:
Il mondo è la casa di chi non ne ha una
«Non c’è bisogno di essere meteorologi
per capire da che parte tira il vento»
Bob Dylan
Il potere è tipicamente una cultura cartografica, basata
sulla creazione delle frontiere che permette di introdur-
re un ordine nel mondo attraverso un sistema di coordi-
nate, quindi di costruire la realtà secondo gli intoccabili
flussi del denaro e l’onnipotenza delle autorità.
A farsi avanti, oggi, è la messa in discussione dell’idea di
un mondo fatto essenzialmente di confini rigidi e stabili:
in questo vive il conflitto sempre più acceso tra l’esigen-
za di un libero attraversamento dei territori e la chiusu-
ra delle frontiere.
Le frontiere vengono tracciate per creare delle disegua-
glianze e ponendo la divisione «noi/ loro», su concetti
razziali e schiavisti per le persone che le attraversano.
Naturalmente per il capitalismo non esistono barriere,
guerra e sfruttamento non esigono confini.
Anche oggi la costruzione di muri è efficace in quanto af-
ferma la difesa del potere.
Da una parte l’ordine, la democrazia e la cittadinanza e
dall’altra donne e uomini che, con il proprio corpo, sca-
valcano confini e distruggono in un sol momento l’ordine
costituito.
Un popolo che moralmente predica pace e mira al sol-
do, allontana il diverso definendolo come causa dei suoi
mali. Il razzismo è anzitutto un’arma usata dai ricchi per
aumentare i loro profitti e disorientare le persone, che
spesso dimenticano di essere sfruttate da un padrone e
sfogano le loro frustrazioni sulla gente considerata stra-
niera.
Lottare affinché il razzismo sia spazzato via per sempre
dalla nostra storia ci sembra fondamentale e nell’assor-
dante silenzio della cruda quotidianità xenofoba, qualcu-
no si fa sentire.
Agli incendi nazisti appiccati alle strutture che accolgo-
no profughi in Germania, ai maltrattamenti nei CIE in
Italia, allo sgombero del presidio No Borders di Ventimi-
glia, ai muri innalzati in mezza Europa, alle tragedie in
mare, alla continuazione delle guerre in Medio Oriente e
alla presenza di fascisti e leghisti nelle strade.
Non si può rimanere a guardare.
Siamo solidali con tutte quelle persone che se ne fre-
gano delle frontiere e tentano (delle volte riuscendoci)
di andare dove gli pare. Siamo con i reclusi dentro i CIE
che a colpi di incendi e di rivolte hanno distrutto quasi
tutti i lager di Stato in Italia. Siamo con chi si oppone
quotidianamente a fascisti e leghisti cercando dei modi
per fermare il razzismo dilagante e, in questo, i nostri
cuori e la nostra solidarietà vanno a Pippo Tommy e An-
drea, tre nostri compagni ancora ai domiciliari accusati
di aver incendiato una sede di Casa Pound nel parmense.
Non possiamo dimenticare anche quanto sia importan-
te la vicinanza a chi viene arrestato dopo la rivolta del
24 gennaio. Sappiamo benissimo che chi devasta e sac-
cheggia le vite è l’esistente che si chiami Stato o Capitale.
Siamo con chi pensa che nella lotta contro muri, confini
e frontiere ci sia la possibilità di scatenare la ribellione
contro l’oppressione quotidiana, vissuta sia dall’autocto-
no stufo della miseria, sia dal forestiero usato come mer-
ce.
Nel febbraio 2014 le merde fasciste di Casa Pound fece-
ro un presidio per commemorare le foibe tra menzogne
e strumentalizzazioni. Alcuni antifascisti vollero distur-
bare e tentare di fermare quella ignobile calata e la po-
lizia caricò quella contro-manifestazione come non si
vedeva da 40 anni nella pacificata Cremona. Un anno
dopo, a pochi giorni dalla stupenda rivolta del 24 gen-
naio in solidarietà ad Emilio sprangato dagli stessi fasci-
sti di Casa Pound qualche giorno prima, arrivarono
per tre compagni dei decreti penali dal valore di 7500 €
di multa e di alcuni mesi di carcere in tutto. Oggi inizia
il processo con l’accusa di radunata sediziosa che andrà
a decidere se confermare le turpe questurine o meno.
Vogliamo essere persone che lottano: scopriamo i veli
del potere e del fascismo che si manifesta sia nel-
le piazze che viviamo, sia nei più alti gradi del governo.
Non vogliamo essere pigri e incapaci da non voler
agire per procurarsi una vita migliore: il sistema razzista
bisogna abbatterlo. E come diceva una vecchia canzone
«non c’è sbirro, non c’è fascio che ci possa piegar mai».
Per un’uguaglianza nella libertà.
Solidarietà a Diego, Azzo e Andre.
Presidio in Piazza Santa
Lucia affianco al tribunale
di Cremona per i tre
compagni colpiti dalla
repressione.
Giovedì 12 novembre,
ore 11:30
Ogni sbirro è un confine,
la lotta contro tutti i fascismi non si ferma.
Senza troppi giri di parole
Senza troppi giri di parole, diamo la nostra incondizionata solidarietà agli arrestati per il corteo antifascista tenutosi a Cremona il 24 Gennaio.
Mai le sbarre fermeranno la voglia di chiudere tutti i covi fascisti ovunque essi si trovano, liberandoci di loro ci riprenderemo una piccola parte di Libertà!
Antifa Crema
Kuljit fuori dal carcere
Kuljit, un ragazzo arrestato il 20 ottobre per la rivolta del 24 gennaio a Cremona, con l'accusa di concorso in devastazione, da ieri sera è fuori dal carcere.
Per lui la misura cautelare si è trasformata negli arresti domiciliari. Un buona notizia ma che non basta. Vogliamo anche Pippo e Gianmarco fuori dalle galere.
Chi devasta e saccheggia le vite è l'esistente in tutte le sue forme. Liberi tutti!
Solidali con gli arrestati