Vai al contenuto

Il mondo è la casa di chi non ne ha una – Verso il processo contro alcuni antifascisti

Questo è un pieghevole distribuito in questi giorni a Cremona contro frontiere e fascisti, in solidarietà con migranti in lotta e antifascisti sotto processo.

Qui lo puoi scaricare e diffondere:

Il mondo è la casa di chi una non ne ha
[pdf - 168 Kb]

Testo:

Il mondo è la casa di chi non ne ha una

«Non c’è bisogno di essere meteorologi
per capire da che parte tira il vento»
Bob Dylan

Il potere è tipicamente una cultura cartografica, basata
sulla creazione delle frontiere che permette di introdur-⁠
re un ordine nel mondo attraverso un sistema di coordi-⁠
nate, quindi di costruire la realtà secondo gli intoccabili
flussi del denaro e l’onnipotenza delle autorità.
A farsi avanti, oggi, è la messa in discussione dell’idea di
un mondo fatto essenzialmente di confini rigidi e stabili:
in questo vive il conflitto sempre più acceso tra l’esigen-⁠
za di un libero attraversamento dei territori e la chiusu-⁠
ra delle frontiere.
Le frontiere vengono tracciate per creare delle disegua-⁠
glianze e ponendo la divisione «noi/⁠ loro», su concetti
razziali e schiavisti per le persone che le attraversano.
Naturalmente per il capitalismo non esistono barriere,
guerra e sfruttamento non esigono confini.
Anche oggi la costruzione di muri è efficace in quanto af-⁠
ferma la difesa del potere.

Da una parte l’ordine, la democrazia e la cittadinanza e
dall’altra donne e uomini che, con il proprio corpo, sca-⁠
valcano confini e distruggono in un sol momento l’ordine
costituito.
Un popolo che moralmente predica pace e mira al sol-⁠
do, allontana il diverso definendolo come causa dei suoi
mali. Il razzismo è anzitutto un’arma usata dai ricchi per
aumentare i loro profitti e disorientare le persone, che
spesso dimenticano di essere sfruttate da un padrone e
sfogano le loro frustrazioni sulla gente considerata stra-⁠
niera.
Lottare affinché il razzismo sia spazzato via per sempre
dalla nostra storia ci sembra fondamentale e nell’assor-⁠
dante silenzio della cruda quotidianità xenofoba, qualcu-⁠
no si fa sentire.
Agli incendi nazisti appiccati alle strutture che accolgo-⁠
no profughi in Germania, ai maltrattamenti nei CIE in
Italia, allo sgombero del presidio No Borders di Ventimi-⁠
glia, ai muri innalzati in mezza Europa, alle tragedie in
mare, alla continuazione delle guerre in Medio Oriente e
alla presenza di fascisti e leghisti nelle strade.
Non si può rimanere a guardare.
Siamo solidali con tutte quelle persone che se ne fre-⁠
gano delle frontiere e tentano (delle volte riuscendoci)
di andare dove gli pare. Siamo con i reclusi dentro i CIE
che a colpi di incendi e di rivolte hanno distrutto quasi
tutti i lager di Stato in Italia. Siamo con chi si oppone
quotidianamente a fascisti e leghisti cercando dei modi
per fermare il razzismo dilagante e, in questo, i nostri
cuori e la nostra solidarietà vanno a Pippo Tommy e An-⁠
drea, tre nostri compagni ancora ai domiciliari accusati
di aver incendiato una sede di Casa Pound nel parmense.
Non possiamo dimenticare anche quanto sia importan-⁠
te la vicinanza a chi viene arrestato dopo la rivolta del
24 gennaio. Sappiamo benissimo che chi devasta e sac-⁠
cheggia le vite è l’esistente che si chiami Stato o Capitale.
Siamo con chi pensa che nella lotta contro muri, confini
e frontiere ci sia la possibilità di scatenare la ribellione
contro l’oppressione quotidiana, vissuta sia dall’autocto-⁠
no stufo della miseria, sia dal forestiero usato come mer-⁠
ce.

Nel febbraio 2014 le merde fasciste di Casa Pound fece-⁠
ro un presidio per commemorare le foibe tra menzogne
e strumentalizzazioni. Alcuni antifascisti vollero distur-⁠
bare e tentare di fermare quella ignobile calata e la po-⁠
lizia caricò quella contro-⁠manifestazione come non si
vedeva da 40 anni nella pacificata Cremona. Un anno
dopo, a pochi giorni dalla stupenda rivolta del 24 gen-⁠
naio in solidarietà ad Emilio sprangato dagli stessi fasci-⁠
sti di Casa Pound qualche giorno prima, arrivarono
per tre compagni dei decreti penali dal valore di 7500 €
di multa e di alcuni mesi di carcere in tutto. Oggi inizia
il processo con l’accusa di radunata sediziosa che andrà
a decidere se confermare le turpe questurine o meno.
Vogliamo essere persone che lottano: scopriamo i veli
del potere e del fascismo che si manifesta sia nel-⁠
le piazze che viviamo, sia nei più alti gradi del governo.
Non vogliamo essere pigri e incapaci da non voler
agire per procurarsi una vita migliore: il sistema razzista
bisogna abbatterlo. E come diceva una vecchia canzone
«non c’è sbirro, non c’è fascio che ci possa piegar mai».
Per un’uguaglianza nella libertà.

Solidarietà a Diego, Azzo e Andre.

Presidio in Piazza Santa
Lucia affianco al tribunale
di Cremona per i tre
compagni colpiti dalla
repressione.

Giovedì 12 novembre,
ore 11:30

Ogni sbirro è un confine,
la lotta contro tutti i fascismi non si ferma.