Un testo di due anni fa, ma molto contemporaneo...
Si sono introdotti in locali altrui, forzando la serratura, al fine di mettere le mani su una proprietà privata che non apparteneva loro. Ma chi ha dedicato la propria vita a quella proprietà, costruendola giorno dopo giorno, se n'è accorto. Furibondo, ha afferrato un fucile e li ha colti sul fatto. Cosa sia successo dopo è fin troppo chiaro, una fucilata ha abbattuto uno degli intrusi. Mentre i burocrati della giustizia passano il comportamento del derubato al vaglio dei loro tristi commi, chi sente scorrere il sangue nelle vene non ha dubbi: si è trattato di difesa, di legittima difesa. Un padano fa bene a fare fuoco su un rumeno, se questi gli entra in casa senza essere invitato e con le peggiori intenzioni! Il fatto sta accendendo gli animi e facendo discutere.
Noi non amiamo le frontiere, per cui la nazionalità delle parti in causa ci lascia del tutto indifferenti. Non amiano nemmeno la proprietà privata, per cui non proviamo alcuno sdegno davanti al tentativo dello sfortunato rumeno. Ma, in tutta sincerità, non possiamo fare a meno di ammettere che le ragioni avanzate dalla canea reazionaria non sono affatte peregrine. Prendersi una fucilata da chi si sta derubando è uno dei rischi del mestiere. Se quel rumeno voleva rubare senza correre rischi doveva farsi eleggere al Parlamento Europeo, mica fare il ladro! Se voleva lavorare in tutta sicurezza all'interno di quel ristorante poteva farsi sfruttare come lavapiatti, mica svaligiarlo!
È giusto, sì, è giusto così. Se l'è tentata e gli è andata male, inutile sollevare tanto polverone. I signori reazionari hanno ragione, pienamente ragione: si è trattato di legittima difesa. Stare ad arzigogolare sul fatto che la fucilata sia arrivata alle spalle del ladro-sporco-rumeno e da distanza ravvicinata (in contraddizione con la versione data dal legittimo-proprietario-pulito-padano) è pretesto da miserabili. Siate uomini, per Dio! Un essere umano ha trovato degli intrusi in casa propria ed ha fatto fuoco, punto e basta. Chi può negare il senso universale di un simile comportamento?
Già, chi? Noi no di certo, per cui ci uniamo al coro leghista: il padano ristoratore ce lo ha insegnato, abbattere gli estranei intrusi non è reato! Adesso tutti sapranno cosa fare nel caso in cui trovassero dei ficcanaso in casa. Sì, se riuscite a cogliere sul fatto chi forza la serratura della vostra abitazione al fine di impadronirsi della vostra intimità privata, non abbiate remore: fate fuoco! Forse non sarà un ladro dell'est, forse sarà uno sbirro dell'ovest, ma che differenza fa? Comunque sia, è entrato in casa vostra senza essere invitato e con le peggiori intenzioni. Se il sangue vi scorre nelle vene, non ci sono dubbi: ammazzatelo, è legittima difesa.
E se ciò è valido per la difesa della propria proprietà ed intimità, figuratevi in difesa della propria vita! Mai più casi Aldovrandi, o Uva, o Cucchi, o Magherini! Se degli estranei si avvicinano a voi, pretendendo di sapere i fatti vostri, pronti a devastarvi il corpo e a farvi la pelle, non abbiate esitazione: fate fuoco! Se degli estranei vogliono mettere le mani sulla vostra esistenza, avvelenando il cibo che mangiate, inquinando l'aria che respirate, devastando le terre che abitate, speculando sul lavoro che fate, svaligiando i vostri sogni, impossessandosi dei vostri desideri, prosciugando le vostre aspirazioni, non abbiate alcuna pietà: fate fuoco!
Come direbbe senz'altro il signor Salvini, si tratta di legittima difesa.
Finimondo, 15/3/17