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Ultime sui prigionieri legati al sabotaggio No Tav del maggio 2013 e altro…

Nel Palazzo di Giustizia di Torino, quest’oggi si sono svolte diverse udienze in cui sono coinvolti dei compagni.

Cominciamo dal processo contro Lucio, Francesco e Graziano di cui abbiamo più volte avuto modo di parlare in questi mesi. Mentre all’esterno del tribunale si svolgeva un presidio di alcune decine di solidali, all’interno l’udienza è iniziata con il rifiuto dei giudici di esaudire la richiesta dei tre di aprire le porte dell’aula al pubblico, per la paura che questo avrebbe fatto perdere tempo prezioso visto il gran numero di processi d’appello in programma per la mattinata. E in effetti non si può negare che il procedimento sia stato veramente rapido: dopo la richiesta della Procura di confermare le pene del primo grado e l’arringa della difesa di ridurre le condanne per Lucio e Francesco e di assolvere Graziano, la corte si è ritirata una mezz’oretta per poi rientrare in aula e leggere la sentenza. Lucio e Francesco sono stati condananti a 2 anni e 2 mesi, a Graziano invece è stata confermata la condanna di primo grado a 2 anni e 10 mesi. Bisognerà attendere i canonici 90 giorni a disposizione dei giudici per produrre le motivazioni per capire il perché di questo differente trattamento. Tenendo conto che queste condanne risultano scontate di un terzo della pena visto il rito abbreviato scelto dagli imputati, formalmente Lucio e Francesco sono stati condannati a 3 anni e 3 mesi, mentre Graziano a oltre 4 anni.

In  un’aula vicina si è svolta poi una delle ultime udienze del processo contro Erika, Paolo, Toshi, Luigi e Marco per il tentativo di opporsi a una retata nel febbraio dell’anno scorso. Anche di quest’inchiesta abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi in relazione alle detenzioni in carcere e poi ai domiciliari che hanno colpito i cinque compagni. Sentiti i testimoni di accusa e difesa, i giudici hanno rinviato al prossimo 17 febbraio per la requisitoria, l’arringa e probabilmente la lettura della sentenza.

È appena arrivata la notizia che a Mattia sono stati revocati gli arresti domiciliari. Dopo ventisei mesi tra carcere e domiciliari è finalmente libero senza alcuna restrizione. Restano agli arresti domiciliari Chiara, Claudio e Niccolò che al momento non hanno ancora fatto istanza per essere liberati.

da: Macerie. storie di Torino