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Da questa mattina, Lucio è di nuovo in carcere. Accusato di essere uscito abusivamente, qualche giorno fa, sul pianerottolo di casa per chiacchierare con alcuni compagni, è stato indagato per evasione e gli è stata revocata la misura dei domiciliari concessagli dopo la fine del primo grado del processo che lo vede accusati di aver partecipato all’attacco al cantiere del maggio 2013. Per ora è a San Vittore, per cui chi vuole può scrivergli lì. Proprio questa mattina, poi, si è tenuta a Roma l’udienza della Cassazione in merito alla aggravante di terrorismo per i tre, udienza richiesta questa volta dalla Procura di Torino. Non appena avremo notizie dell’esito ve ne daremo conto.

Lucio Alberti c/o
Casa Circondariale San Vittore
P.za Filangeri 2
20123 Milano

Aggiornamento 17 luglio. La Cassazione ha respinto la richiesta della Procura di Torino che avrebbe voluto reintrodurre l’aggravante di terrorismo nel processo di Lucio, Graziano e Francesco.

macerie @ Luglio 16, 2015

Da poco più di un ora Mauro, compagno  bresciano arrestato insieme a Matteo lo scorso giugno con l'accusa di devastazione e saccheggio per la rivolta del 24 gennaio a Cremona, è a casa ai domiciliari con restrizioni.

Una buona notizia che non basta però... Vogliamo vedere Mauro, Tide, Matteo e Sbob fuori nelle strade insieme ad amici e compagni.

Chi devasta e saccheggia le vite è l'esistente in tutte le sue forme.

Solidali con gli arrestati per la rivolta del 24 Gennaio

 

Nella mattina del 30 giugno si sarebbe dovuta svolgere l'udienza per la richiesta della sorveglianza speciale ai danni di un compagno di Cagliari.

L'udienza è stata rinviata al 9 Luglio alle ore 9.00 perchè la questura ha prodotto nuovi atti, relativi alla manifestazione dell'11 Giugno all'aeroporto di Decimomannu.

Fuori dal tribunale era stato organizzato un presidio solidale, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, e che a metà mattina ha dato vita ad un piccolo corteo per le vie del centro per ribadire che SORVEGLIARNE UNO E' ATTACCARE TUTTI.

 

DELIRI DI SORVEGLIANZA

Come anticipato qualche giorno fa, il 2 luglio la questura di Cagliari ha notificato una nuova richiesta di sorveglianza speciale per un compagno.

Da un anno le questure di tutta Italia provano ad imporre questo provvedimento, fino ad ora con scarsi risultati: tutte le udienze svolte ad oggi si sono concluse negativamente, per loro. E positivamente per noi.

Purtroppo non demordono nell'intento, sperando di trovare un giudice compiacente che assecondi questo delirio, perché di delirio si tratta: per sua natura, la sorveglianza speciale è un escamotage giuridico che mira a reprimere la persona non perché colpevole di qualche reato specifico, ma per il modo in cui conduce la sua vita.

E' un delirio, perché i fondamenti di tale richiesta poggiano sulla stesura di un profilo psicologico che comprende le attitudini e le scelte di vita, anche quando queste non sono contestabili come reati.

E' un delirio, perché agli stessi comportamenti contestati corrispondono differenti richieste di restrizioni, costruite ad arte di modo da colpire ciascuno nelle proprie abitudini.

Il concetto di ''soggetto socialmente pericoloso'', su queste basi, sarebbe applicabile a chiunque provi a costruirsi una dimensione vivibile in un mondo di merda.

La nostra risposta è continuare a lottare, perché se sorvegliarne uno è attaccarci tutt*, figuratevi due!

 

Trentino | Repressione - Obbligo di firma e richiesta di sorveglianza speciale

La Procura di Trento aveva chiesto delle misure cautelari (obbligo di firma tre volte alla settimana) per sei compagni in relazione all'occupazione di Villa Assillo. Il gip ne ha accolte tre. Ordinanza singolare, visto che l'occupazione è tutt'ora in corso.
Per uno dei compagni a cui è stato notificato l'obbligo di firma a Rovereto è stata chiesta anche la sorveglianza speciale. L'udienza, salvo rinvii, dovrebbe svolgersi già il 16 luglio. Vanno di fretta, digos e Procura.

Nonostante la serie di denunce tutte simili tra di loro che riguardano per lo più a disordini di contesti di piazza, il motivo per cui i giudici hanno rigettato la sorveglianza è che il compagno è ancora incensurato, quindi non giudicabile come "soggetto pericoloso".
Un buon tentativo degli sbirri andato male, ma che fa sentire la pressione della Legge.

Alcun* anarchic*