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A proposito di Kavarna

...la passione per la libertà è più forte d'ogni autorità...

La vita è una farsa dove tutti abbiamo una parte
Arthur Rimbaud

Negli ultimi giorni è esploso il caso mediatico del rapporto fra il Kavarna e il quartiere Cascinetto. Allergici alla spettacolarizzazione politica, abbiamo subito percepito il fondo della scottante questione: l'inizio della campagna elettorale per l'elezione del prossimo sceriffo (ah già, sindaco) che si terrà fra pochi mesi.
Stare insieme perché si sente il desiderio di farlo arreca molto fastidio a chi basa sui bisogni la propria becera propaganda. Che la due giorni kavernicola di critica radicale alla tecnologia denominata Switch the inputs! desse fastidio, lo sapevamo. Guarda caso, aver scombussolato la notte bianca dell'oppressione tecnologica per trasformare la città in un'app ha creato qualche grattacapo a chi vorrebbe questa città silenziata.
Le critiche emerse per il rumore che proviene dal Kavarna dodici sere all'anno sembrano uscite dalla noia dei social network, per darsi agli esposti all'amato Galimberti e ai suoi adepti leghisti Burgazzi e Carpani, il fascista Ventura e la pentastellata Lanfredi. Tutti questi personaggi sono in parte autori della devastazione ambientale ed emozionale di questo piccolo mondo chiamato Cremona. Essi rappresentano, per esempio, i partiti che hanno firmato e che mantengono l'accordo assassino con la Libia, dove uomini e bambini vengono torturati e le donne vengono stuprate nei lager. Solo per questi due esempi noi non prendiamo nessuna lezione dello stare insieme da loro.
Riteniamo, invece, che le voci di chi abita nel quartiere insieme a noi siano da ascoltare. Al posto di avere rapporti mediati da facebook, apprezziamo le relazioni autentiche. Per questo siamo sempre disponibili ad un confronto con chi vive questo scorcio di città. Chi vuole parlarci sa dove trovarci. Ma con vigili di quartiere e politicanti, assessori o sceriffi, razzisti e sessisti, sbirri o giornalisti di ogni risma non vogliamo condividere neanche l'aria inquinata che respiriamo. Agli spioni ci pensiamo noi, non l'autorità!
Come diceva un vecchio filosofo, l’attimo è l’eternità. È la polizia del pensiero dominante a volerci mutilare, per farci diventare esseri robotici senza più uno straccio di desiderio a cui aspirare. Darsi al disordine dei sogni è ciò che può interrompere il mondo e anche il becero spettacolo a cui non siamo stati invitati.

kavernicole e kavernicoli

Tra umanoidi tecnologicamente meccanizzati e restrizioni delle poche
libertà rimaste cosa ci rimane? Attaccare chi fa la guerra ed esprimere
solidarietà con la rivolta agli indesiderabili ci sembra un buon inizio.
Viaggiando fra echi e sguardi, dove il mare in burrasca annuncia tempesta,
ecco la ventisettesima uscita di Frangenti.

Per il web:

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Per stampare e diffondere:

27 Stampa

Il documento che segue è il testo che accompagna una mostra nata nel giugno del 2018 ed esposta in diversi eventi fuori e dentro il Kavarna.

***

Questa mostra di critica radicale sulla tecnologia non ha l'obiettivo di sviscerare la totalità del mostro tecnologico.
Alcuni spunti critici, per tentare di guardare in modo altro l'incubo in cui siamo immersi e interrogarci su ciò che ci circonda e che sta dentro ognuno di noi.

L'impiego particolare della tecnica e il contesto economico hanno ridotto
le occasioni di sofferenza e morte, mentre la morte si installava,
come una malattia incurabile, nella vita di ciascuno
.
Raoul Vaneigem

Tecnocrazia - Dentro l'incubo tecnologico

Morire per un lavoro di merda, in questa epoca di camaleonti politicanti e rimbambimento da smartphone, dove possiamo trovare movimenti di rottura? Scrutando lo sguardo e tra un'eco di rivolta selvaggia?                                                      Ecco Frangenti, il numero 26

Per leggerlo via web:

26 Web

Per stamparlo e diffonderlo:

26 Stampa

Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE, CONDIVISIONE
Venerdì 25 Maggio 2018 ore 18:00
Libreria Ponchielli

 

 (e se piove? e se piove “è tempo di bagnarsi”come diceva Jack London)
Presentazione dei libri;
Parole di Luna di Sandro Hamisia
*
Dell'incompatibilità. Tra nucleare e violenza” di Günther Anders, a cura di S-edizioni, 2018
  
“Parole di Luna”
lettura poetica di Sandro Hamisia
Sandro Hamisia è nato il 7 Agosto 1948 a Cesole di Marcaria in provincia di Mantova e vive a Piadena in provincia di Cremona. Fin da bambino si dilettava a scrivere pensieri e sensazioni su foglietti di carta che poi lasciava vagare nello spazio o infilava tra le pagine dei pochi libri di casa.
Da sempre considera le parole libere e indipendenti da chi le scrive e certamente non di sua proprietà, ma di chi in esse si ritrova. Ha pubblicata una prima raccolta di poesie intitolata “Gli echi delle parole” e, sempre edita da Memoranda, esce in questi giorni una seconda raccolta intitolata “Parole di Luna”.
La sua è una poetica varia ma con forti accenti legati alla memoria.
“Dell'incompatibilità. Tra nucleare e violenza”
di Günther Anders, a cura di S-edizioni, 2018
Vivendo in un mondo nuclearizzato non possiamo distogliere lo sguardo dalla minaccia dell'annichilimento.
Darsi all'invenzione della vita, darsi ai desideri anche se la situazione tecnica vorrebbe impedircelo, è sempre possibile.
Ma a quelli che, paralizzati dalla fosca probabilità della catastrofe, si perdono di coraggio, non resta altro che seguire, per amore degli uomini, la massima cinica;
se siamo disperati, che ce ne importa? Continuiamo come se non lo fossimo!
Presentazione a cura di un nemico della bomba atomica e del mondo che la sostiene.