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[...] Coloro che nella storia sono stati definiti dai dominatori, ribelli, malfattori, partigiani, banditi, terroristi sono quelli che lo Stato vuole punire maggiormente e per i quali ha studiato nel tempo forme di punizione estreme volte ad annientare loro stessi e chi li vuole seguire.
In questo opuscolo, che non ha la pretesa di essere completo ed esaustivo ma parte della necessaria discussione più generale fra dentro e fuori, vogliamo parlare dell’evoluzione del carcere in Italia con un focus particolare sul carcere “speciale”.
Anche oggi ci troviamo di fronte ad un riassestamento del carcere, ovvero riorganizzazione sulla base di sperimentazioni e relativi aggravamenti riguardanti le forme di isolamento, di tortura, di censura, di riduzione estrema di tutti i rapporti con l’esterno sia che riguardino i colloqui con familiari ed avvocati, della negazione della propria identità attraverso il processo in video-conferenza, della limitazione dei libri in cella e della negazione della loro socializzazione. [...]

Indice:
Per un mondo senza galere
Il vecchio carcere
La riforma del 1975
Il carcere trattamentale
La media sicurezza
Il carcere speciale ed il pentitismo
Organizzazione dei carceri speciali
1986 - La legge Gozzini: la fine dell’emergenza
I permessi premio
L’art. 41bis
Cosa prevede il 41bis
L’art. 14bis: l’isolamento
Gli anni 90: carcere per tutti
I circuiti penitenziari
Alta sicurezza
Elevato indice di vigilanza cautelare
La differenziazione in base all’area politica
Videoconferenza

Come per tutte le pubblicazioni del Collettivo OLGa l'invio viene effettuato gratuitamente ai detenuti e alle detenute.
Organizzazioni, gruppi, librerie o singoli/e possono contribuire alla sua diffusione scaricandolo e stampandolo in proprio dal seguente link:
http://www.autprol.org/public/news/doc000442601072014.pdf

Dopo i nuovi arresti legati all'attacco al cantiere dell'Alta
Velocità a Chiomonte del 14 maggio, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò hanno scritto una lettera a otto mani, chiusi nella gabbia all'interno dell'Aula Bunker del carcere torinese.

«Una gabbia dell'Aula Bunker delle Vallette, Torino 16 luglio 2014

L'11 Luglio, l'ennesima operazione dell'infaticabile Procura torinese ha portato dietro le sbarre Francesco, Lucio e Graziano. Accusati d'aver preso parte al sabotaggio per cui oggi ci troviamo dentro questa gabbia, spettatori e involontari protagonisti di questo paradossale teatrino chiamato processo.

Non ci interessano le circostanze che hanno portato a questi arresti, gli stratagemmi che usano gli inquirenti per spiare le nostre vite, le loro brillanti intuizioni o la perizia nel costruire castelli accusatori imponenti. Il modo in cui si esaltano bofonchiando parole di soddisfazione alla stampa è soltanto la riprova delle loro esistenze misere.
Vogliamo semplicemente esprimere tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto a Francesco, Lucio e Graziano come a tutti i prigionieri. Ci auguriamo che l'immensa solidarietà che abbiamo ricevuto in questi mesi da ogni dove e nelle forme più variegate, possa scandire le loro giornate come ha dato ritmo alle nostre.
Sempre a testa alta Claudio, Nicco, Chiara e Mattia»

Ne approfittiamo per ricordare che da qualche giorno Chiara e Claudio sono tornati rispettivamente nelle carceri di Roma e Ferrara. Per chi volesse scrivere ai sette, questi i loro indirizzi:

ALBERTO CLAUDIO casa circondariale Via Arginone, 327 - 44100, Ferrara

CHIARA ZENOBI casa circondariale Rebibbia via Bartolo Longo, 92 - 00156, Roma

NICCOLÒ BLASI casa circondariale San Michele strada Casale, 50/A -
15121, Alessandria

MATTIA ZANOTTI casa circondariale San Michele strada Casale, 50/A - 15121, Alessandria

ALBERTI LUCIO casa circondariale San Vittore piazza filangeri 2 - 20123, Milano

SALA FRANCESCO casa circondariale San Vittore piazza filangeri 2 - 20123, Milano

MAZZARELLI GRAZIANO casa circondariale via Paolo Perrone 4 Borgo
S.Nicola - 73100 Lecce

Riceviamo ed inoltriamo la lettera di Graziano dal carcere di Lecce.
Fate girare!

Carcere di Lecce 17/07/2014

Ciao a tutti, sto molto bene e non bastano certo 4 guardie in croce per abbattermi!
Mi trovo nella sezione C2 del carcere e gli altri detenuti sono tutti ex 41bis o hanno fatto molto casino tra i comuni, non ci sono infami e meno male. Comunque conosco tutti e non ho alcun tipo di problema, mi hanno già dato il soprannome, sono "GRAZIANO LU TERRORISTA" per tutto il penitenziario.
Le celle sono piccole e messe male però hanno il bagno con lavello e bidè e sono singole. Si trovano una accanto all'altra, di fronte il nulla, in modo tale da non poter comunicare troppo l'uno con l'altro. Il cibo non è proprio pessimo anche se per mangiare bene i modi ci sono e li conosco già tutti. C'è molta solidarietà tra detenuti, su quello si può stare tranquilli. I farmaci passano regolarmente ma non li prende nessuno a parte un detenuto. Ho beccato pure il monaco col prete ma non penso che si farà vedere ancora perché è rimasto un po' sconvolto. La Procura di Torino ha disposto per me il divieto d'incontro con tutti i detenuti. All'aria ci sono andato solo il primo giorno, mi hanno portato in una specie di sgabuzzino lungo 7-8 metri e largo 2,5, sporchissimo e da solo, sono durato un quarto d'ora e poi ho chiesto all'appuntato di riaccompagnarmi in cella. Da allora mi rifiuto di
andare al passeggio. Inoltre non faccio socialità perché non ci sono detenuti nelle mie stesse condizioni detentive.
I colloqui ci sono il martedì ma non ho ancora visto nessuno, perché, ripeto, mio padre non l'hanno fatto entrare.
Parlando d'altro, venerdì scorso, appena saputo degli arresti, i
compagni di Lecce hanno fatto un presidio davanti a Borgo San Nicola più o meno dalle 18 alle 20 e li ho sentiti bene, ho provato anche ad urlare ma non so se loro hanno sentito me. Qui ogni sera c'è qualche parente che viene a sparare fuochi e bomboni. Colgo l'occasione per dire a tutti che mercoledì 23 è il mio compleanno e là fuori mi aspetto una grande festa…
So che oggi comincia il campeggio itinerante in Valle, spero che i
compagni saranno in tanti e molto agguerriti! Mi raccomando però non facciamo cagate che i compagni servono più fuori che dentro! (DETTO DA ME FA RIDERE COMUNQUE). Cercate di tenermi aggiornato su tutto quello che succede fuori. Scrivetemi e mandatemi buste vuote e francobolli.
NU BACIU A TUTTI

Monsieur Graziano

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PER SCRIVERE A GRAZIANO:

MAZZARELLI GRAZIANO
Casa circondariale via paolo perrone 4
Borgo S.Nicola 73100 Lecce

da http://www.inventati.org/rete_evasioni/?p=1724

Quella che state per leggere è una storia come tante. Prendetevi 5
minuti e leggetela con attenzione poiché pur essendo una storia come tante esemplifica al meglio l’operato di guardie e giudici.

La storia di Carlo è la storia di uno dei tanti compagni che il 15
Ottobre si è ribellato alla violenza dello polizia e che oggi continua a subire la persecuzione giudiziaria dello Stato.

Carlo è stato arrestato il 27 ottobre 2011 dopo gli scontri in piazza San Giovanni a Roma con l’accusa di resistenza pluriaggravata e devastazione.

Il riconoscimento di Carlo sarebbe avvenuto grazie ad una foto
pubblicata dall’edizione on line de Il Giornale. Dopo aver visto lo scatto che immortala un ragazzo vicino alla camionetta blu, un
carabiniere lettore toscano del quotidiano avrebbe identificato Carlo e chiamato i suoi colleghi che poi si sono presentati a casa di Carlo, mostrando la foto che lo ritrae appunto mentre getta liquido, incendiario secondo gli inquirenti, all’interno della camionetta dei Carabinieri data alle fiamme in Piazza San Giovanni. Per i carabinieri, Carlo sarebbe corresponsabile dell’incendio al blindato ed è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, ossia al carabiniere Fabio Tartaglione che era alla guida del mezzo e che è stato lasciato uscire dal mezzo senza problemi. Carlo avrebbe ammesso di essere lui quello nella foto, ma nello stesso tempo ha sottolineato che il liquido in questione era una semplice bevanda. Nessun liquido infiammabile.

Il 10 dicembre 2011, dopo aver scontato 1 mese e mezzo di carcere
preventivo Carlo viene messo ai domiciliari. Il 23 marzo 2012 il
Tribunale di Roma autorizza Carlo ad allontanarsi dall’abitazione pur restando in custodia cautelare in attesa di processo ai domiciliari

Il 4 Ottobre 2012, Carlo viene condannato a 5 anni. Non viene citato il liquido infiammabile poiché nessuno lo aveva analizzato: era stato
definito così da una supposizione dei Carabinieri.

Il 20 Giugno del 2013 con l’accusa di aver violato i domiciliari viene riportato in carcere. Carlo non aveva evaso i domiciliari:
semplicemente, vivendo in campagna, era uscito a recuperare i suoi cani fuggiti nel bosco ed era poi tornato a casa, avvisando lui stesso i carabinieri di essere uscito temporaneamente.

Il 10 Ottobre del 2013 viene confermata la condanna a 5 anni in Appello.

Il 31 gennaio 2014 il Tribunale del Riesame di Roma accoglie l’appello dell’avvocata di Carlo e dispone il ripristino degli arresti
domiciliari con divieto di incontro e di colloquio.

Il 6 maggio 2014 la Cassazione annulla con rinvio la sentenza
d’appello. Il 15 maggio 2014 la stessa Corte d’Appello ripristina la custodia in carcere in quanto è stato violato il divieto di incontro pur essendo Carlo presso la propria abitazione. La Corte d’Appello di Roma ha quindi disposto il suo ritorno in carcere al Don Bosco di Pisa.

In realtà la Cassazione il 6 Maggio 2014 ha annullato la sentenza della III Sezione della Corte di Appello di Roma e Carlo dovrebbe essere già libero da mesi e mesi. Ma in attesa dell’uscita delle motivazioni
della sentenza affinché la sua avvocata possa presentare istanza di scarcerazione lo stato si è preso di nuovo la sua meschina vendetta e con una scusa banale ha riportato Carlo in carcere per la terza volta.

Libertà per Carlo!

Libertà per tutte e tutti!

Per scrivere a Carlo:
Carlo Seppia, c/o Casa Circondariale “Don Bosco” di Pisa
Via San Giovanni Bosco, 43
56127 Pisa