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Chi semina coercizione…

Cosa raccoglie? Spesso e volentieri, l’obbedienza di molti. Talvolta anche gesti di rivolta, benché di pochi. A Brescia, ad esempio, sono stati appena raccolti i cocci di un paio di molotov lanciate di primo mattino contro un centro vaccinale. Secondo quella macchietta del presidente della regione lombarda, si è trattato di un «attacco ignobile». Definizione rovesciabile, giacché potrebbe venire usata anche dagli incendiari per motivare il loro gesto: la gestione politico-sanitaria-militare della pandemia dichiarata è un attacco ignobile alla libertà, condotto metodicamente e senza esclusione di colpi da un anno a questa parte. Si potrebbe aggiungere poi che l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, appena introdotto dall’ultimo decreto governativo, ne è la più recente manifestazione.  Sia chiaro, noi non siamo affatto contrari all’uso dei vaccini. Anzi, tutt’altro! Dopo aver assistito allo sfoltimento fra i servitori dello Stato in divisa che si erano fatti inoculare la porzione magica, come potremmo protestare? No, no, ben vengano i vaccini, distribuiti a piene siringhe a tutti coloro che si fidano ciecamente della scienza, siano essi politici, agenti delle forze dell’ordine, militari, cittadini tremebondi per la propria misera sopravvivenza… Perché in fondo, dobbiamo pur ammetterlo, deve esistere anche la libertà di vaccinarsi. Il nodo è un altro. Che è inaccettabile che la vaccinazione venga imposta a chi non la desidera, poco importa se per motivi comprensibili o incomprensibili, condivisibili o meno. Affermare che questa coercizione sia necessaria per garantire la salute di tutti, che i sanitari che rifiutano di vaccinarsi mettono in pericolo i pazienti più fragili, è una palese assurdità. Il vaccino non rende immuni dalla malattia, né impedisce il suo contagio. Chi si vaccina può comunque ammalarsi e, di conseguenza, può trasmettere il virus. Non sono solo i sanitari cosiddetti no-vax a poter contagiare i loro pazienti, ma anche quelli sì-vax — come dimostra quanto già accaduto in diversi luoghi qui in Italia. Allora, che senso ha questo obbligo? Ha il senso di tutti gli obblighi, ovvero il senso di Stato. Qui non si tratta di contrastare una pandemia di natura biologica (o artificiale), ma di diffonderne una di carattere sociale. Non si cerca di combattere il Covid19, ma di sterminare il libero arbitrio. Un personale sanitario che non si vaccina è di per sé una critica ed una smentita alla propaganda istituzionale imperante, ed in quanto tale va fatto sparire. Con ogni mezzo, ricatto morale ed economico compreso. È la legge del padrone: «io ti pago e quindi ti possiedo, possiedo il tuo corpo, la tua vita e tutto ciò che hai attorno». Davanti ad ordini, minacce, ricatti c’è chi scatta sull’attenti, e chi invece…

4/4/21

Fonte: Finimondo