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Solidarietà e rivolta dal carcere di Cremona

Si è detto tanto, gli oppressori, politicanti e sindacati delle guardie ne hanno sparlato ma al presidio di ieri sotto il carcere di Cremona si respirava aria di rivolta.

Questo è un semplice spaccato di quando la solidarietà si unisce ad atti di ammutinamento. Stralci di una lettera ricevuta da Francesco, compagno No Tav:

 

Cremona, Ca del Ferro 31/8/14

Ciao a tutti.

Vi leggo e vi sento in forma, questa è cosa buona!

Devo dire che il saluto del 25 agosto è stato accolto molto più positivamente e partecipato dei detenuti. Molti, il giorno dopo, erano senza voce perché si erano sgolati e con una scintilla in più negli occhi.

Come sapete il 27 qui è successo un mezzo casino. E' successa una cosa assurda. In mezzo al casino e specialmente dopo un confronto con le guardie in molti evidentemente hanno sentito il bisogno di gridare qualcosa che mostrasse unità e spavalderia.

La cosiddetta “malavita” però non dispone di slogan propri e quindi ha scelto quelli che avevano sentito due giorni prima. E' successo così che fra telecamere divelte, idranti srotolati e sedie in mezzo al corridoio, mezza sezione C si è messa a scandire: “No Tav liberi! No Tav liberi!”.

Non era ovviamente un riferimento alla lotta, ma alla solidarietà mostrata che, come molti mi hanno precisato, non esiste negli ambienti “delinquenziali”.

In definitiva, tutto questo era per spiegarvi che i saluti sono accolti più che positivamente. Durante i saluti c'è chi grida indulto, amnistia, insulti alla polizia e liberi tutti...

Insomma c'è di tutto, ma la solidarietà riempe d'energia ogni cuore.

Un abbraccio a tutte e a tutti.

Amor y rabia.

Fra