Nell’ultimo mese, in questa triste città, alcuni commercianti (non tutti, per fortuna che qualche bottegaio non prende parte a questo circo della meschinità) hanno pensato bene di ravvivare le proprie giornate, fra il fetore della merce e la puzza del denaro, lanciando la crociata contro i venditori «abusivi», i questuanti e chi chiede qualche moneta per tirare a campare.
Messaggio recepito forte e chiaro dall’amministrazione comunale che, paurosa di non avere più un tornaconto elettorale da parte di questi discutibili soggetti poco pensanti e molto monetari, ha preso la palla al balzo per lanciare la sua mano violenta, ergo la bizzarra polizia locale, su alcuni indesiderabili delle strade.
Come al solito il potere politico-economico se la prende con chi è nettamente più debole: i più poveri, i più ricattabili, quelli che hanno tutto da perdere per tre borse e due cinture in croce o nemmeno quelle…
Questo fatto lo riteniamo grave e greve come tutto l’esistente intorno a noi.
L’arroganza del potere non può non trovare qualcuno che si oppone a questo ennesimo scempio contro gli emarginati di questa società.
Ci chiediamo chi sono i veri criminali: quelli in canottiera o quelli in giacca e cravatta che siedono in parlamento, nei tribunali o nelle banche? Quelli sulla strada a sudare per qualche euro o quelli in divisa a massacrare e reprimere in guerre sterminate o nelle strade dove camminate?
Dato che nessuno ha la proprietà sulle strade, perché le strade dovrebbero essere di tutti, almeno questa è la fandonia che ci propinano, siamo solidali con i fratelli che subiscono la repressione dalle divise, dal Comune di Cremona e dai loro mandanti commercianti.
Chiediamo alle persone che passeggiano su queste strade di non stare a guardare e di cercare insieme a noi e ai fratelli ambulanti di
autodifendersi dalla violenza poliziesca.
La solidarietà è più forte di qualsiasi divisa, delazione e razzismo.
Meglio la complicità fra gli sfruttati che gli ordini e la violenza di un qualsiasi capo, in divisa, politico o di negozio.
Anarchiche e anarchici