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Un quartiere, strade, viali e giardini, rari, grigi, che si fanno spazio tra le case. Luoghi di popolo, nel quartiere del Giambellino, dove, accanto alle piole cantate da Gaber, trovano posto kebab, ristoranti e parrucchieri cinesi. Dalle botteghe volti migranti venuti da lontano, che si affacciano a guardare il fiume umano, punteggiato di drappi e striscioni, illuminato da torce e fuochi d’ artificio.
Si cammina in una Milano grondante di pioggia e di tristezza, per gridare il nome di Guccio, stretti tra rabbia e ricordi. Ci siamo anche noi dalla Valle, a salutare Guccio che fu con noi, ai campeggi, alle camminate NO TAV, alle azioni cui dava l’apporto appassionato di un grande cuore e di un’ acuta intelligenza.
Canti, bandiere, interventi, ma soprattutto passi; e la città del sabato sera che si ferma a guardare, a chiedere… Guccio vive, sicuramente, in quelle voci che gridano slogan e canzoni mentre il cuore piange.
Si ritorna alla Pizzeria occupata. dai tetti parte una girandola di stelle cadenti, fontane di luci, arabeschi di luminarie a sfidare il buio.
In alto, contro il cielo ardono fiaccole e, ad un tratto appare una bandiera, immensa, rossa, sventolata da un’esile figura, come un saluto di lontano, presto inghiottito dalla notte.
“Nessuno o tutti; o tutto o niente; è solo insieme che dobbiamo lottare…”.
Refoli di vento frenano la pioggia, si impigliano tra il fogliame malato delle siepi spartitraffico. Ma tu forse ora sei nel vento di Clarea, Guccio, e hai il respiro dei boschi e il passo silenzioso degli animali della selva; sempre con noi, vivo nelle lotte, perché chi ha compagni non morirà.

Nicoletta

Lunedì 10 febbraio, in una Piazza Fiume militarizzata anche
con transenne legate in tutte le vie d'accesso, i fascisti
di casa pound hanno tenuto una fiaccolata per ricordare le
foibe.
Questa ricorrenza è l'ennesima cantilena democratica di
mettere sullo stesso piano i morti degli oppressori, quelli
del regime fascista e dei liberatori, ovvero uomini e donne
che tentarono l'assalto contro i nazi-fascisti, attraverso
la lotta partigiana e antifascista, al cielo stellato della
libertà.
Quella sera abbiamo detto NO senza nessuna mediazione a
tutti i fascismi che questa società produce e per affermare
come nessuna piazza è da lasciare agli infami di casa
pound.
La polizia, dopo aver parlato con il gruppo di fascisti, ha
caricato mentre esprimevamo il nostro dissenso e disprezzo
per quello che avevamo davanti a noi.
La commistione infame fra polizia e fascisti non è una
novità, ma è stata evidentissima...
Decisamente esagerato il dispiego di forze dell'ordine tra
polizia, carabinieri, celere e digos fatti venire anche da
fuori città per proteggere una trentina di infami che si
sentono leoni solo quando sono protetti da sbirri sempre
pronti ad assecondarli, a tal punto che quando gli animi di
un paio di fasci si scaldano, la celere non si fa problemi
ad avanzare ed iniziare a bastonare.
Per la prima volta a Cremona, guarda caso con l'avvento del
nuovo questore (!?!), la sbirraglia alza il tiro e dimostra
di sapere a che serve (e chi serve) il manganello.
Tutto questo in un territorio in cui gli avvisi orali sono
diventati una rodata pratica, quasi quotidiana, ne sono
arrivati tre in meno di due mesi e il terzo proprio in
questi giorni, ad un nostro compagno.
Per questo, nel silenzio totalizzante di questa triste
città, l'unicità della libertà fa ancora a cazzotti con la
violenza poliziesca, i presunti “valori” di ogni fascismo e
il mondo che lo tollera.

Le compagne e i compagni di Gino Lucetti

E` un periodo in cui la repressione si sta facendo sentire in molte zone dell'Italia e a Cremona. Poco tempo fa', è arrivato un avviso orale ad un mio amico, compagno anarchico, molto simile al seguente, che lotta insieme a me e altri in questa triste città.
Nella mattina del 22 gennaio bussano alla porta di casa mia due carabinieri in cerca del sottoscritto, non trovandomi...
Hanno lasciato un foglio, che in sintesi mi invitava a presentarmi tre giorni dopo alle 9 del mattino per notificare un atto presso gli uffici del comando dei carabinieri.
Una volta andatoci, mi mandano dal comandante, ovviamente scortato, che mi presenta un avviso orale.
In questo scritto vi è riportata una serie di atteggiamenti, fatti e considerazioni che dovrebbero rappresentare i motivi per cui, se io non dovessi cambiare condotta, verrà fatta la proposta al tribunale di Cremona per la richiesta di sorveglianza speciale.
Sono ritenuto un "pericoloso antisociale" che frequenta noti pregiudicati, denunciato per violazione dell'art.18 T.U.L.P.S., radunata sediziosa, invasione di terreni o edifici, interruzione di un ufficio o servizio pubblico, accensioni e esplosioni pericolose ed altro...
Uno scritto minatorio ed infame, un altro tentativo degli sporchi burattini del potere che vuole infondere paura, dividerci e reprimere le spontanee gesta altrui.
TERRORISTA E` LO STATO, FUOCO A OGNI GABBIA.

Un anarchico dalla triste e nebbiosa pianura cremonese.