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http://libreriaponchiellicremona.blogspot.it/2015/02/dedicata-leo-andrea-ai-ragazzi-del.html

Dedicata a Leo, Andrea, ai ragazzi del Dordoni e del Kavarna

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Sono invidioso.
E' un segreto che non ho mai rivelato a nessuno.
Il fatto è che da qualche parte esiste
un ragazzo di cui sono molto invidioso.
Lo invidio per come si batte
così audace e ingenuo al tempo stesso
come io non sono stato mai.
Sono invidioso per come ride.
Di ridere così non sono mai stato capace
Lui sempre pieno di sbucciature e bozzi,
io sempre pettinato e illeso.
Tutti quei passi, nei libri, che io evito leggendo,
lui non li salta.
Anche in questo è più forte.
E là dove io getterò la penna , fra me dicendo:
"Non ne vale la pena..."
"Certo che vale!" dirà lui,
e in mano la riprenderà.
Sono invidioso.
Esiste un ragazzo, in un cortile,
che è più vivo di me.

E. Evtusenko

Riportiamo il comunicato dello spazio occupato leccese Binario 68, in seguito alla notizia di denunce per 38 compagn* per due distinte giornate di lotta antifasciste (25 aprile e 6 settembre).

Corteo antifa in occasione del raduno nazionale di CasaPound a Lecce.

L’antifascismo non è un mero residuo del passato,
difatti negli ultimi tempi i gruppi neofascisti stanno uscendo sempre più allo scoperto, vengono socialmente accettati e spalleggiati dalle autorità di uno stato che, nella sua falsa morale, non accetta il fascismo ma nei fatti lo incentiva e lo legittima, condividendone velatamente gli ideali.

I neofascisti agiscono su due fronti, uno istituzionale di “legalità” in cui si muovono attraverso candidature, rappresentanze ed associazioni, ed uno più concreto, fatto di violenza squadrista e ronde fra le strade atte a intimidire ed aggredire chiunque esca fuori dai loro schemi mentali. Azioni omofobe e razziste da sempre pilastri portanti della loro “ideologia” e sistematicamente distorte dall’azione dei mass media.

Siamo convinti che la lotta ai fascismi sia una pratica quotidiana da diffondere giorno per giorno nelle strade, nei quartieri, nelle scuole.
Non è possibile rimanere fermi di fronte alla violenza gratuita e all’odio perpetrato, come successo ultimamente nelle città di Trento, Roma e Cremona. Quest’ultima recentemente luogo di un agguato squadrista nei confronti dei compagni del CSA Dordoni, in cui uno dei membri è rimasto gravemente ferito (attualmente in coma farmacologico) e dove il movimento antifascista per pronta risposta ha indetto un corteo determinato e militante che ha portato alla chiusura del covo fascista.Come sempre succede, i media di potere hanno prontamente criminalizzato il corteo, definendolo come una semplice espressione di pochi “violenti” e spianando la strada alla repressione che seguirà.

Anche in questi giorni, a Lecce, 38 dei nostri compagni sono indagati per i cortei antifascisti del 25 Aprile e del 6 Settembre, quest’ultimo tenutosi in concomitanza del raduno di Casapound nella provincia salentina. Non ci stupiamo del fatto che gli scribacchini a braccetto con la questura, abbiano preso la palla al balzo per diffondere la solita informazione marcia e malsana finalizzata a criminalizzare, agli occhi dell’opinione pubblica, qualsiasi forma di lotta non istituzionalizzata che parte dal basso. E’ paradossale il fatto che la cittadinanza benpensante in generale e ancor di più le realtà di sinistra democratiche, si indignino e si dissocino di fronte alle “violenze” e alle “intemperanze” di questo corteo, sottovalutando l’effettiva minaccia della feccia fascista in città; noi invece rivendichiamo queste pratiche, determinate e militanti, e riteniamo che sia necessario qualsiasi mezzo per distruggere il fascismo.
Ne è dimostrazione concreta il corteo di Cremona che, trasudando rabbia e determinazione, è riuscito a far sentire la propria pressione a fascisti, istituzioni e polizia, portando alla chiusura della sede di Casapound. Quel che paga è solo l’amore per la libertà, la lotta, la rabbia praticata nelle strade ogni giorno, non le vie istituzionali e di delega, che non hanno mai portato a nulla.

E a proposito di ciò, ci preme ribadire la nostra solidarietà e complicità ai compagni recentemente colpiti da 140 anni di condanne per essersi opposti alla devastazione del territorio portata dal TAV in Val Susa, e contro lo sfruttamento e i soprusi che lo Stato perpetra costantemente sulle vite di tutti noi.

Sappiamo bene che il potere mira ad intimorire ed a disgregare le lotte, ma questo non accadrà!

Tutte le denunce, gli arresti e le condanne non potranno mai fermare la nostra voglia di combattere ed opporci alle ingiustizie di questa società malata e sempre più alla deriva.

CONTRO I FASCISTI IN CAMICIA NERA E IN DOPPIO PETTO…NON UN PASSO INDIETRO!

Solidarietà con Emilio e la sua famiglia – Solidarietà ai condannati per la lotta al TAV

BINARIO 68 OCCUPATO (f.i.p. Via la polizia, 1312 – Lecce)