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Ciao Sante

Ieri è morto un bandito. Qualche anno fa, ad un'iniziativa della Libreria Ponchielli qua a Cremona, qualcuno comunicò la sofferenza del carcere e di una vita in fuga da questa società con le sue parole. Lo vogliamo ricordare così, sapendo benissimo che se il crimine di tutti i crimini è la libertà, stare dalla parte di chi svuota banche e non di chi le fonda è una scelta di vita.

Ci ho messo 50 anni a diventare comunista. 
E 20 anni 8 mesi e 1 giorno di prigione.
E 11 anni di carcere di massima sicurezza. E
5 anni di celle punitive. E la posta censurata.
E i vetri divisori ai colloqui. E le cariche
dei carabinieri nei corridoi delle prigioni. E
il sangue nelle celle. E il sangue dal naso. E il
sangue dalla bocca. E i denti rotti. E la fame
all’Asinara. E il silenzio obbligatorio al bunker 
della Centrale, a cala d’Oliva. E i racconti
dei torturati. E i colpi contro la porta per non
farti dormire. E i colloqui respinti senza un
motivo. E la posta sottratta. E il linciaggio del
vicino di cella. E il vivere col cuore in gola.
E la pressione che sale. E il cuore che senti
ingrossare. E il compagno che se ne va con la
testa. E le divisioni a 5 nei cortili. E le rotture
politiche. E le divisioni che teoricamente dovevano rafforzarci. 
E il dilagare del soggettivismo. E i vetri infranti ai colloqui. 
E le rivendicazioni coi pugni chiusi. E la ritirata strategica. 
E gli scioperi della fame condannati. E i sorrisi spariti. 
E i soggettivisti sconfitti. E gli odi tra compagni. 
E le demolizioni personali.
E la disgregazione umana. E le perquisizioni
anali. E le sei diottrie perse. E l’assalto coi cani
nelle celle. E i compagni colpiti da schizofrenia. E i primi tradimenti. E la massa di dissociati. E l’isolamento politico. E la piorrea che
avanza. E gli anni che passano e i giorni che
conti. E i silenzi, i silenzi, i silenzi.

Tratto da: La Farfalla. Versi rubati di Sante Notarnicola