Apprendiamo dell’arresto di tre compagni: Beppe, Natasha e Robert. I media di regime dicono che sono stati arrestati per “attentato per finalità terroristiche o di eversione” per l’invio, nel 2017, di tre pacchi esplosivi ai pm Sparagna e Rinaudo e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP di Roma.
Nell’attesa di maggiori informazioni, pubblichiamo l’unico indirizzo di cui siamo a conoscenza. Sia Robert che Beppe sono a Opera (Milano):
Robert Firozpoor
Via Camporgnago, 40 20090 Milano
Ieri 22 maggio è stato arrestato il compagno Juan, “uccel di bosco” da un pò di tempo.
Perquisite due abitazioni in provincia di Brescia e due abitazioni di
genitori di un compagno e una compagna nell’hinterland bresciano.
Si attende la convalida dell’arresto per una delle persone fermate, accusato di favoreggiamento personale (cp art 378).
La modalità nelle prime due abitazioni è la solita degli ultimi tempi: passamontagna ecc.. Seguiranno aggiornamenti.
Per scrivere a Juan:
Juan Antonio Sorroche Fernandez, c.c. Canton Mombello via Spalto S. Marco 20, 25100 (BS)
Presidio di solidarietà sabato 25 maggio ore 16:30 Carcere di Canton Mombello
Solidarietà e sostegno a tutti i compagni ancora in carcere
Liber* tutt*
Tratto da Round Robin
Nella notte di ieri sera, mercoledì 22 maggio, dopo le ore 23:00 la polizia ha bussato alla porta di Boba, Mitzi e Victor con il pretesto di notificare un avviso orale alla compagna. Una volta dentro però, oltre alle carte per lei hanno sfilato dalle borse anche un mandato di arresto per Boba.
L’episodio sotto inchiesta risale alle prime iniziative messe in campo dopo l’operazione Scintilla, in particolare al saluto nel pratone delle Vallette avvenuto al termine della manifestazione antifascista contro la commemorazione annuale delle foibe. In quell’occasione aveva preso fuoco la pasticceria del carcere. L’accusa è di incendio (art.423), la cui pena prevista va da tre a sette anni, con l’aggravante (art.425) di aver commesso il fatto su “edifici pubblici […], destinati a uso di abitazione […], su ammassi di materiale combustibile o esplodente”. Inoltre gli viene contestato il reato di accensioni pericolose (art.703) per aver usato, secondo l’accusa, un razzo nautico, che tuttavia prevede un pena pecuniaria o l’arresto fino a massimo un anno.
Durante l’operazione la polizia ha effettuato una perquisizione sequestrando tutti i computer presenti in casa. Per assicurarsi di non avere ficcanaso tra i piedi ha richiesto l’intervento di tre volanti che hanno tenuto lontani i primi amici accorsi sul posto.
In attesa di aggiornamenti per chi volesse scrivergli indirizzate lettere e telegrammi a :
Marco Bolognino – C/o C.c. Lo Russo e Cutugno – via M.A.Aglietta 35 – 10151 Torino
fonte: autistici.org/macerie