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FASCISTI E SBIRRI: SEMPRE LA STESSA MERDA

Tra banchetti di libri in città e sangria benefit per le/gli arrestati, ecco il testo di uno scritto apparso nelle strade di Cremona:

FASCISTI E SBIRRI:

SEMPRE LA STESSA MERDA

La distruzione è una passione creativa

Michail Bakunin

Nella giornata del 3 agosto, gli sbirri capitanati dalla lurida persona del famigerato procuratore Giuseppe Creazzo, hanno fatto irruzione alla Riottosa, luogo anarchico occupato da 10 anni a Firenze. L’ordine è stato quello di sgomberare il posto e arrestare 8 persone fra Firenze, Roma e Lecce.

Questi arresti portano in seno due momenti intensi della lotta contro l’autorità: il primo, il 21 aprile 2016, una caserma del fiorentino va a fuoco in seguito al lancio di alcune molotov da parte di qualche artista della notte.

Mentre nel secondo caso, il primo gennaio di quest’anno, una libreria poco culturale legata alle merde fasciste di Casa Pound salta per aria, e con lei un occhio e una mano di un artificiere prono agli ordini dell’autorità. Due piccioni con una fava, come disse qualcuno.

Qualcuno diceva che il lavoro rende liberi. In questo caso la violenza del lavoro di merda che si fa, torna indietro.

Le accuse verso le compagne e i compagni sono pesanti: tentato omicidio, trasporto ed uso di materiale esplosivo e danneggiamento aggravato.

Non ci interessa sapere chi sia stato a sferrare colpi così precisi e ben assestati ad autorità e leccapiedi di esse, cioè i fascisti del terzo millennio.

Ci interessa solamente ribadire che vorremmo qui con noi le compagne e i compagni, e non in un orribile gabbia.

La questione più importante è dire una banalità: attaccare Stato e fascisti, colonne portanti dello sfruttamento sulla terra, è sempre giusto.

Ribadiamo la nostra solidarietà e complicità a chi è stato colpito dalla repressione a Firenze, Roma e Lecce. Non dimenticandoci dei numerosi arrestati tra cui: quelli per l’operazione Scripta Manent, dei rivoltosi di Amburgo, di Greg appena arrestato per i fatti di Torino e fermato nel suo viaggio verso la libertà contro l’arresto e la compagna che ha subito una condanna per rapina in Olanda a sette anni e mezzo di carcere.

Rilanciamo la nostra solidarietà anche ai compagni anarchici arrestati a Torino con l’accusa di essersi opposti ad una retata degli sbirri dello scorso aprile.

Saremo sempre dalla parte di chi si oppone agli sbirri nelle strade.

Ci strappa un sorriso apprendere la notizia di un evasione nel carcere di Cremona. Uno in meno in mano alla repressione. Speriamo che il suo viaggio duri a lungo.

La libertà non può essere racchiusa nella merda della politica. Desiderando agire, mettendo in gioco le proprie esistenze, per sabotare e disertare il mondo dell'autorità: produttore di guerre, frontiere, genocidi e oppressione.

Tanti modi per insorgere, un unico percorso: quello della libertà.

Solidali con le/i ribelli

Attualmente gli indirizzi a cui scrivere sono i seguenti:

NICOLA ALMERIGOGNA

GIOVANNI GHEZZI

SANDRO CAROVAC

SALVATORE VESPERTINO

MICOL MARINO

MARINA PORCU

C.C. Sollicciano via Minervini 2r, 50142 Firenze

ROBERTO CROPO

C.C. Regina Coeli via della Lungara 29, 00165 Roma

PIERLORETO FALLANCA

Via Paolo Perrone 4, 73100 Lecce

 

 

Su Torino:

Il caldo agostino non è l’unico a rendere soffocante l’aria. Dopo gli arresti di ieri a Firenze, Roma e Lecce,  la mannaia estiva è arrivata anche a Torino: Digos e celerini si sono presentati stamane poco dopo le 6 h all’occupazione di corso Giulio Cesare 45 e in alcuni appartamenti privati per effettuare cinque arresti e notificare due divieti di dimora.

I compagni che vivono nello stabile occupato sono saliti sul tetto e là sotto si è formato un gruppo di sostegno, anche perché nell’immediato non era ben chiaro il motivo dell’operazione. Poco dopo sono arrivati anche i mezzi dei vigili del fuoco a coadiuvare l’azione poliziesca e in virtù di questo hanno ricevuto i giusti insulti. Il loro meschino lavoro di monitoraggio dei compagni sul tetto è durato però poco, fintantoché, compreso che non si trattava dello sgombero, Lorenzo - l’unico in casa a cui era destinato l’arresto - non è sceso.

Notizie più precise sono arrivate tuttavia dalle case in cui Cam, Fran e Antonio stavano già scontato gli arresti domiciliari per altro procedimento, e ahinoi torneranno in carcere per quest’ultimo; a loro si aggiunge anche Beppe, mentre per altre due compagne è stato comminato il divieto di dimora a Torino e provincia.

Le carte tribunalizie, con l’ipotesi accusatoria del consueto Pm Rinaudo e la firma siglante del giudice Agostino Pasquariello, motivano le misure cautelari con l’opposizione a una retata nel 6 aprile scorso ai giardini Ex-Gft e imputano ai compagni i reati di resistenza aggravata, concorso per un fatto compiuto in più di dieci persone, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

In attesa di capire in che patria galera verranno rinchiusi, c’è un appuntamento per domani: ci vediamo alle 21 h ai Giardini del Toro in via Alimonda per parlare degli arresti e delle continue retate che avvengono per le vie là attorno, retate alle quali come i nostri compagni continueremo a opporci.

macerie @ Agosto 4, 2017

Nelle carte dell’operazione repressiva del 3 maggio, oltre ai nomi di Cam, Antonio, Fran, Antonio, Fabiola e Giada, c’era anche quello di Greg. Per mesi non è stato trovato, fino a oggi in cui è stato fermato dai carabinieri a Gorizia per un controllo stradale e portato poi in caserma per l’arresto.

Per qualche giorno sarà rinchiuso nel carcere friulano e poi molto probabilmente sarà trasferito alle Vallette.

Intanto è possibile mandargli qualche telegramma di incoraggiamento perché è il metodo più veloce in vista della possibile traduzione in un altro carcere.

Gregoire Yves Robert Poupin

Casa Circondariale

via G. Barzellini n. 8 34170 GORIZIA