Giovedì scorso ci sono state le richieste di condanne per il primo processo (rito abbreviato) per devastazione e saccheggio riguardante i fatti del 24 Gennaio.
Per Tide e Matteo sono stati richiesti 5 anni, per Mauro 4 anni e 8 mesi.
Chiesti 5 anni anche per il delatore Sbob. In questo caso l'arringa difensiva del suo avvocato ha anche citato il fatto della collaborazione alle indagini da parte del suo assistito, indicando al GIP un ragazzo che avrebbe fatto parte attiva nella rivolta del 24 gennaio.
Giovedì 21 gennaio sarà emessa sentenza di primo grado.
Ribadiamo la solidarietà a Matteo, Mauro e Tide e qui sotto trovate un breve scritto sulla delazione e l'infamia.
CONTRO DELATORI E INFAMI
“Il T. (Kuljit, arrestato per devastazione e saccheggio il 20 ottobre 2015) viene riconosciuto da B.A. (Sbob, arrestato per devastazione e saccheggio il 30 marzo 2015) nell'album di fotografie (…). Il B.A. affermava che il T. indossava nel corso della manifestazione lo stesso giubbotto multicolore rappresentato nelle fotografie, dicendo che il soggetto con me è T., era vestito così durante la manifestazione. Era con me quando ha raccolto il cartello e poi non l'ho più visto (…). Si deve osservare come il riconoscimento effettuato da B.A. sia inserito nel contesto delle dichiarazioni ammissive dei fatti a lui contestati, che tali dichiarazioni risultano nel complesso coerenti tra loro e con i fatti rappresentati nelle immagini in atti, nonché con quanto descritto dallo stesso B.A. nel corso del precedente interrogatorio reso davanti al GIP in data 4 giugno 2015 (Sbob è uscito dal carcere di Cremona per andare agli arresti domiciliari il 6 giugno 2015).”
Dagli atti degli arresti del 20 ottobre 2015, riguardo i fatti della rivolta del 24 gennaio a Cremona, fra parentesi situazione degli arrestati interessati.
Rendiamo pubblici questi stralci che riguardano uno degli arrestati per la manifestazione antifascista in solidarietà con Emilio del 24 gennaio per rendere noto una banalità di base: per noi i delatori e gli infami, collaborando con l'autorità e facendo arrestare un altro ragazzo, sono nemici come la polizia, i fascisti e chi comanda questo mondo.
C’è un proverbio che recita: “un bel tacer non fu mai scritto”. Semplificando lo possiamo tradurre così: quando non hai niente di intelligente da dire, è meglio se stai zitto e che, in questo caso specifico, con la polizia e i suoi organi repressivi non si parla mai.
Questi fatti, oltretutto, rendono più difficile il percorso di lotta e di solidarietà riguardante la repressione dopo la rivolta e la solidarietà espressa ad Emilio il 24 gennaio.
Rilanciamo la solidarietà a tutti gli altri arrestati e denunciati per la manifestazione del 24 gennaio e per gli antifascisti colpiti dalla repressione per i fatti del 18 gennaio quando Emilio cadde a terra, finendo in coma, per mano dei fascisti di Casa Pound, anche se alcune dichiarazioni come chiedere scusa o risarcire i danni sono lontani dal nostro modo di pensare e affrontare la repressione.
Chi devasta i territori e saccheggia le vite è l'esistente in tutte le sue forme.
Semplice, conciso e, per noi, eticamente corretto.
alcune/i anarchiche e anarchici di Cremona