Un'Ora
Da un' idea di Giovanni Uggeri
Microconferenze, letture, autobiografie,
omaggi a, racconti, esperienze, ipotesi,
visioni
ORALITÀ, COMUNICAZIONE , CONDIVISIONE
Giovedì 6 Agosto 2015 ore 18:30
Libreria Ponchielli, piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 10, Cremona
(e se piove? E se piove “è tempo di bagnarsi” come diceva Jack London)
“Derek Walcott”
“Il faro delle genti”
“Tesi sull'era atomica”
“Diversamente giovani”
“DEREK WALCOTT”
Derek Walcott (1930), poeta originarioio delle Indie Occidentali, è stato talmente influenzato dal patchwork linguistico tipico di quelle zone da scrivere nel poemetto La Goletta Flight a proposito di un personaggio:
ho dell'inglese del negro e dell'olandese in me
sono nessuno, o sono una nazione.
Incontro a cura di Giovanni Uggeri
“IL FARO DELLE GENTI”
Augusto Frassineti, nato a Faenza nel 1911, ha studiato a Parma e a Bologna, è vissuto a Roma dal 1945 dove è morto nel 1985. Piú che gli studi e gli incontri culturali fortunati, hanno influito sulla sua formazione di scrittore le prove e gli «spaventi» della vita: l'antifascismo clandestino, la guerra, la prigionia, poi l'immersione improvvisa nel mondo burocratico romano: un'esperienza decisiva da cui nasceva il suo primo libro, Misteri dei Ministeri .
In "Il faro delle genti", tratto dal libro "Tre bestemmie uguali e distinte" (1969), Augusto Frassineti prospetta per l'Italia la Soluzione Arcipelago, ovvero una progressiva erosione del suolo sotto l'effetto degli agenti naturali e soprattutto umani: è l'uomo infatti, e in particolare l'uomo ufficiale e incravattato, che forte di un potere rappresentativo pecca di negligenza e malizia, e prevarica su tutto e tutti. Il testo, pensato come un discorso, o un trattatello, raccoglie l'avversione totale di Frassineti per il potere tentacolare della burocrazia e le fastose retoriche italiote, restituendo al contempo un linguaggio e una struttura testuale che manda profumo di Rabelais, di cui Frassineti fu traduttore.
Incontro a cura di Jacopo Narros
“TESI SULL'ERA ATOMICA”
Günther Anders (1902 -1992), filosofo tedesco che nel 1954 ha fondato con Robert Jungk il movimento antinucleare. Nel 1959 ha pubblicato il suo diario filosofico della conferenza internazionale su Hiroshima e nel 1961 la sua corrispondenza con il pilota Claude Eatherly che guidò la spedizione per lo sganciamento della bomba su Hiroshima.
Il 6 agosto 1945 a Hiroshima fece la propria atroce comparsa un
dichiarato nemico dell'umanità: il nucleare.
A 70 anni da quel tragico evento, attraverso un compendio elaborato da
Andrea su uno scritto di Günther Anders - “Tesi sull'era atomica” - si
vuole scavare nella mostruosità di quello che comporta l'uso del
nucleare nelle nostre vite e la minaccia totalitaria che comporta.
Per chi ama la tensione verso una libertà tutta da creare è impossibile
lasciare in pace chi fa la guerra.
dichiarato nemico dell'umanità: il nucleare.
A 70 anni da quel tragico evento, attraverso un compendio elaborato da
Andrea su uno scritto di Günther Anders - “Tesi sull'era atomica” - si
vuole scavare nella mostruosità di quello che comporta l'uso del
nucleare nelle nostre vite e la minaccia totalitaria che comporta.
Per chi ama la tensione verso una libertà tutta da creare è impossibile
lasciare in pace chi fa la guerra.
“DIVERSAMENTE GIOVANI”
Eleni Albarosa e Jacopo Narros leggeranno alcune pagine del libro “Diversamente giovani” di Adriana Aroldi. Questo libro parla delle cascine come luogo perduto del recente passato che rappresentano una disposizione dell'anima alla felicità: anche un lettore contemporaneo e cittadino, che mai ha vissuto in cascina, ha da imparare da questo libro di memorie attive. La vita in cascina viene rievocata nella sua quotidianità, anche spartana, come modalità di esistenza in cui il prendere è inseparabile dal dare (in fondo è vita comunitaria; alla natura). La cascina è oggetto di un recupero non tanto nostalgico e archeologico, quanto simbolico e metaforico che si può cercare e fiutare nelle nostre vite. Quel che conta è l'universalità insita nella cascina reale e storica e immaginaria, in cui si può desiderare ancora di vivere.