Vai al contenuto

Grecia – Dichiarazione delle rete dei prigionieri in lotta su prosecuzione sciopero della fame

traduzione da crocenera:

GRECIA: 19 MARZO, DICHIARAZIONE DELLA RETE DEI PRIGIONIERI IN LOTTA SULLA CONTINUAZIONE DELLO SCIOPERO DELLA FAME

Dopo il deposito della normativa del Ministero della Giustizia, sembra che vi sia una prima conquista dei prigionieri politici in sciopero della fame. L’abolizione dell’inquadramento legale che definisce il funzionamento delle carceri di tipo C e le disposizioni di benefici per i prigionieri malati e disabili, che porterebbero al rilascio del pluri-ferito guerrigliero dell’organizzazione rivoluzionaria 17 novembre, Savvas Xiros, Ma c’è molto di più.
Non ci interessa qualsiasi dichiarazione governativa o qualsiasi promessa proveniente da funzionari statali. Ogni meccanismo autoritario che si trova ad avere a che fare con uno sciopero della fame fatto dei suoi nemici dichiarati andrà ad essere una guerra di logoramento che includerà promesse, scadenze negate, dichiarazioni vaghe e tutto ciò che ci possa logorare fisicamente o psicologicamente. Soprattutto Syriza, che durante tutta la sua vita politica come opposizione, maggiore o minore, ha umiliato e de-politicizzato gli scioperi della fame effettuati da anarchici in ostaggio, ha una grande esperienza nella gestione sistemica di tali situazioni. Ora, come governo non riconosce le proprie responsabilità trasferendo la concessione delle nostre richieste ad un (vago) futuro.
Da parte nostra continuiamo lo sciopero della fame, senza alcuna idea di retrocedere, fino alla concessione delle nostre richieste e in particolare: la soppressione degli articoli 187 e 187A, in altre parole il primo ed il secondo della legislazione anti-terrorismo . Questi articoli costituiscono il nucleo del regime di esclusione che sperimentiamo a livello penale come nemici politici dello stato. Questo regime di esclusione non è limitato ai prigionieri politici, ma si estende al 30% dei detenuti e comprende: aule giudiziarie speciali, sorteggi speciali per giudici e pubblici ministeri, i trasferimenti speciali, la frammentazione dei casi, la penalizzazione di idee e solidarietà, e soprattutto l’ulteriore incremento delle condanne. Consideriamo il sovvertimento dei concetti che introducono questi articoli come un punto di base della nostra lotta.
L’abolizione della pesante sanzione di un atto se effettuato con il volto coperto, in altre parole, la legge sul travisamento. Una legge votata dopo l’insurrezione del dicembre ’08 che è stata più volte applicata su manifestanti arrestati durante gli scontri, aggiornando l’accusa a caso di criminalità. Anche vari atti (rapine, rapimenti ecc) sono penalmente appesantiti indipendentemente dalle caratteristiche individuali (armi, l’uso della violenza, ecc), con l’esistenza della legge sul travisamento…
La Limitazione del quadro giuridico relativo al modo in cui il DNA viene raccolto, elaborato ed analizzato. Lo spostamento di quanto sia cruciale questa domanda alla sfera pubblica non è accidentale. L’uso forense del DNA è in questo momento è il compendio di questo assalto oppressivo nel campo della dimostrazione di una prova. L’espansione del suo utilizzo è organicamente collegato all’l’espansione dell’utilizzo degli articoli 187 e 187A.L’insistenza della polizia nella creazione di banche dati biologiche ha portato all’assunzione obbligatoria del DNA, che inevitabilmente portano alla tortura di prigionieri se resistono, come la loro coscienza e dignità gli indicano.
La persecuzione attraverso l’analisi e l’elaborazione di DNA si svolge in un modo completamente irrazionale poiché il metodo utilizzato per identificarlo, è stato inventato per lavorare come presunzione di innocenza e non come prova di colpevolezza. E questo perché ,contrariamente alle incomprensioni, non è il codice genetico unico per ogni persona, che viene confrontato ma il tipo genetico (ossia la misurazione della lunghezza di alcune parti del DNA)che potrebbe corrispondere a più persone. Pertanto, se il tipo genetico non è identificato, si può affermare con certezza che il campione di DNA non è di una persona specifica, ma se viene identificato il tipo genetico si può presumere solo da chi il campione è venuto . E la già ampliata persecuzione attraverso l’identificazione di tipi genetici, si estende attraverso l’analisi di una miscela di DNA di più di due persone, dove i tipi genetici misti non possono essere separati, dando così più combinazioni possibili di tipi genetici. In questo modo, nel DNA misto, ci può essere una grande quantità di tipi genetici, rendendo praticamente chiunque un possibile sospetto.
Calcolando anche i fattori di contaminazione dai poliziotti che la raccolgono, l’operazione opaca dei laboratori di polizia, la conoscenza del nome del sospetto per i bio-poliziotti in anticipo, la mancanza di protocollo, ecc, è evidente il perché l’analisi DNA diventa la super-arma moderna di oppressione scientifica. Con questo approccio l’imputato è incriminato in ogni modo. Inoltre viene privato dell’accesso al campione da parte di professionisti di cui si fidi. Alla fine, la vaghezza della prova dettagliata dei laboratori di polizia viene convalidata dalla vaghezza penale delle leggi del terrore.
Lo sciopero della fame che stiamo portando avanti non cerca la facilità del piano giuridico. Quello che cerca è quello di mettere il movimento rivoluzionario in una posizione di attacco ribaltando l’attacco realizzato dall’ autorità. Con la fame come nostra arma cerchiamo di forgiare le nostre relazioni con i compagni fuori le mura, il rafforzamento della nostra risonanza pubblica, l’intensificarsi degli attacchi contro obiettivi statali e capitalisti con tutti i mezzi.
Ora è il momento di rafforzare la nostra posizione , ancor più nella guerra che stiamo portando avanti.
Fino alla fine, fino alla vittoria…

LA SOLIDARIETA’ E’LA NOSTRA ARMA
RETE DEI PRIGIONIERI IN LOTTA

Gli scioperanti della fame:

Antonis Staboulos, Tasos Theofilou, Fivos Harisis,Argiris Dalios, Giorgos Karagiannidis, Grigoris Sarafoudis,
Andreas-⁠Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis.

FONTE: ACT FOR FREEDOM NOW