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12 Dicembre 1969, ieri come oggi terrorista è lo Stato

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Bombe sangue capitale
Così era titolato un volantino diffuso a Milano, a firma “LUDD – Consigli Proletari”, nel gennaio 1970, pochissimi giorni dopo la strage di Piazza Fontana, che apriva ufficialmente la stagione definita della strategia della tensione e un decennio attraversato da grandissimi conflitti sociali, una enorme tensione utopica e sogni di rivoluzione sociale.
A dispetto della pista anarchica imboccata da inquirenti e magistratura, quel volantino chiariva fin da subito i più importanti elementi di quella (ed altre che l’hanno seguita) strage, ovvero che era stata voluta e commessa per mano dello Stato, con la complicità dei fascisti, per soffocare e reprimere il nascente movimento rivoluzionario, e che Pinelli, tre giorni dopo, era stato assassinato nella questura di Milano. Se la Storia, nel corso dei decenni successivi, si è incaricata di dimostrare la verità di quelle affermazioni a caldo, svelando le responsabilità di tutti gli apparati dello Stato – dai servizi segreti alla magistratura alla polizia – passando per quelle dei fascisti e dei giornalisti, è anche vero che in questo mezzo secolo politici, giornalisti, giudici, scrittori e registi hanno continuato incessantemente a vomitare menzogne.
Per questo è ancora urgente ribadire che a Piazza Fontana la strage l’ha compiuta lo Stato, che Pinelli è stato assassinato e che il commissario Calabresi non era il sant’uomo che si è cercato di descrivere, ma un torturatore e assassino che due anni e mezzo dopo l’uccisione di Pinelli ha avuto quanto meritava.
Per questo è ancora importante affermare che quando gli anarchici fanno ricorso alla violenza non lo fanno in maniera indiscriminata, ammazzando deliberatamente innocenti nelle banche, nelle piazze, sui treni e nelle
stazioni, oppure bombardando con aerei e droni o sparando sulla popolazione civile in conflitti di Paesi più o meno lontani, bensì individuando bene il proprio bersaglio, praticando la violenza sugli uomini o le strutture responsabili dei massacri indiscriminati.

Tratto da un' iniziativa della Biblioteca Anarchica Disordine – Officine Culturali Ergot