Di questi tempi politicanti, rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria e associazioni caritatevoli fanno a gara per dire la propria sulla situazione delle carceri italiane.
Indulto e amnistia, parole usate anche molto spesso dai detenuti come questioni da affrontare in modo urgente, sono diventate ormai cavalli di battaglia di quegli stessi loschi personaggi che hanno provveduto a riempire negli scorsi anni le medesime galere.
In particolare, nel carcere di Cremona il tanto “atteso” nuovo padiglione è entrato in funzione nel mese scorso.
Il sovraffollamento del carcere non ha subito alcuna modifica, dato che il nuovo padiglione è destinato ai trasferimenti dal carcere milanese di San Vittore, come detto dall'impavida senza vergogna ministra Cancellieri. Non solo. E' notizia di questi giorni che la situazione all'interno di Cà del Ferro è
ancora peggiorata a causa della chiusura della sezione E a causa di “gravi infiltrazioni d'acqua” (parole delle guardie stesse).
Questo è l'ennesimo esempio che il carcere e l'aumento della sua capienza non sono la soluzione, ma parte del problema.
Inoltre, è emerso che nell'ultimo mese cinque immigrati sono stati deportati ed espulsi nell'immediato momento in cui hanno finito di scontare la loro detenzione.
Nel momento in cui il sistema CIE è visibilmente inceppato (principalmente a causa delle rivolte degli immigrati che vi si trovano rinchiusi) è il carcere stesso ad assolvere alla funzione di espellere i cosiddetti clandestini.
La nostra solidarietà e complicità va a tutti i detenuti in ogni tipo di gabbia.
Per esprimerla si terrà un presidio Sabato 4 gennaio dalle ore 9,00 alle ore 12,00 sotto le mura del Carcere di Cremona Ca' Del Ferro, in via Palosca 2.
Compagne e compagni di Crema e Cremona